Roma-Inter 0-2 e Bayer 04 Leverkusen. Il luteranesimo a metà tra ubermensch e socialismo che è la Germania. L’Olimpico pronto alla sfida.

Arriviamo al Bayer dopo due pareggi, due sconfitte e tanti infortunati. Prendiamo gol su una situazione che avevo previsto: il cross da esterno a esterno. Gol di Di Marco. 0-1 Poi su un errore elementare di Ibanez, 0-2, quando erano entrati Dybala e Abraham. Questo è il punto positivo della partita: abbiamo recuperato Dybala. Con Paulo, sono convinto che siamo più forti del Bayer, anche considerando il costoso infortunio di Smalling e l’assenza quasi sicura di Wijnaldum. C’è da dire che Cristante e Bove stanno giocando bene e, in una partita in cui dobbiamo vincere, è importante avere un costruttore di gioco come Bryan come ultimo uomo. Strepitoso l’Olimpico come al solito.

Leverkusen è una piccola città con poco più di un centinaio di migliaia di abitanti. Il Bayer, che prende il nome dalla famosa azienda farmaceutica, è invece un grande club europeo che nel 1988 rimontò in finale di Coppa UEFA con l’Espanyol: dal 3-0 dell’andata con un 3-0 in casa e poi vinse ai rigori (3-2), portando a casa quello che è anche attualmente l’unico trofeo europeo del club.

Per il nostro angolo pseudo-culturale ci viene così facile parlare del pensiero critico tedesco capace di essere tremendamente individualista con l’ubermensch (il superuomo) di Friedrich Nietzsche e culla del socialismo e del comunismo con Karl Marx.

Da sempre la Germania è un protestantesimo che oscilla a metà tra il socialismo scandinavo (di cui abbiamo già parlato nella prima partita col Glimt l’anno scorso) e francese e l’individualismo anglosassone e olandese (di cui abbiamo parlato quando affrontammo il Feyenoord all’andata quest’anno).

E’ la terra del pensiero complesso che poi influenza tutto il resto dell’Europa come la socialdemocrazia che da Ovest abbracciava la Germania dell’Est di Willy Brandt e la democrazia cristiana di Helmut Kohl: il cancelliere che riunì Germania Est e Germania Ovest. Due dei padri fondatori dell’Europa.

Quando parlo di mentalità protestante con riferimento al centronord dell’Europa, in pratica sto parlando di Max Weber, altro grande ideologo tedesco. L’onestà di queste terre, che hanno sempre combattuto e che ancora combattono la corruzione, è il motivo principale della loro ricchezza e del loro benessere, anche se, come abbiamo visto, una zona dell’Europa con vocazioni politiche plurali e spesso contrapposte. Questa onestà li ha portati a sentirsi prima grandi (nell’inno cantano Deutschland uber alles, la Germania sopra agli altri), fino alla ybrys e alla follia del nazismo, che prima di tutto loro sentono come una gravissima colpa (la riflessione è l’autocritica tedesche sono un esempio per tutto il mondo).

In Italia abbiamo al governo Fratelli d’Italia che è fortemente presidenzialista e la Lega che invece è federalista. Entrambe aspirano a cambiare la Costituzione secondo i loro principi politici. Principi, che a una prima lettura sono in contraddizione, in quanto il presidenzialismo è un accentramento del potere, mentre il federalismo significa decentramento del potere.

Il problema è le vere intenzioni di questi partiti perché il presidenzialismo non deve portare ad un potere autoritario o peggio totalitario e il federalismo non deve allontanare l’Italia dal concetto di solidarietà alla base della Costituzione e da sempre della cultura italiana.

Allora forse la soluzione è il sistema tedesco che vede un leader forte come il cancelliere e allo stesso tempo una forte autonomia dei vari lander. Però sinceramente non so se è la soluzione auspicata dalle singole parti e attuare presidenzialismo e federalismo significherebbe uno stravolgimento della Costituzione, scritta così bene dai partigiani italiani. Non so se gli attuali parlamentari siano capaci di scrivere una Costituzione attendibile e affidabile come l’attuale.

Stiamo pian piano recuperando da alcuni infortuni, ma gli uomini in più sono quelli che occupano gli spalti intorno alla pista d’atletica. A te, a te che sei la mia Roma, il mio coraggio, la mia fedeltà, la mia lealtà e la mia voce nella gola. Dovremo essere pronti alla battaglia. Dovremo sostenere i romanisti fino al fischio finale. Portiamo bandiera e voce. Coloriamo l’atmosfera di giallorosso. Giovedì potremo suggellare il passaggio del turno con una grande vittoria.

Un capitolo a parte mi sento di dedicarlo a Leonardo Spinazzola, che ho sempre difeso e sostenuto, ma non sta passando un buon periodo a livello tecnico. E’ fondamentale una sua buona prestazione. Ha le qualità per essere decisivo in zona offensiva e l’esperienza per difendere bene sulla sua fascia. Daje Leo!

Xabi Alonso, grande mediano ora allenatore del Bayer Leverkusen, mette in campo il 343 con attacco che inizia con gll esterni di centrocampo: Frimpong sulla destra e Bakker sulla sinistra. Accanto a Andrich, dovrebbe rientrare Palacios con un’ attitudine leggermente più offensiva di Andrich.

In costruzione partono col 34 o col 31 con Andrich mediano.

Qui vediamo il playmaker, Andrich.

Qui, il Bayer Leverkusen nero gioca sugli esterni. Nella fattispecie, con Frimpong sulla loro destra che sta tornando indietro

In costruzione, o giocano sugli esterni o su Andrich, ma il gioco si sviluppa spesso o catena di destra (Tapsoba che passa a Frimpong che passa a Diaby) o catena di sinistra (Hincapie che passa a Bakker che passa a Wirtz). Nella fase di costruzione, anche Wirtz, che è il giocatore col maggiore tasso tecnico, può tornare indietro per dare una mano.

A volte accettano l’uno contro uno in difesa, a volte si mettono in fase difensiva col 523 (come si può vedere sotto).

A volte tentano anche la tattica del fuorigioco in modo estremo. (sotto col Bayer in rosso).

La loro tattica offensiva principale è il cross con gli esterni o con gli attaccanti. Come già detto, attaccano principalmente sulla loro destra con Frimpong, ma anche con Bakker che mette cross molto belli. (sotto vediamo un bel cross di Bakker)

Ti ricordi i portieri volanti? L’attaccante centrale è volante. Può essere Diaby (TUTTO MANCINO che, quando parte dall’iniziale posizione di destra, va verso il centro) o Adli (che quando gioca al centro, essendo tutto mancino, preferisce gli assist da sinistra) o Wirtz. Sono tutti dei falso 9, ma hanno tutti anche un buon tiro.

Sui corner, difendono ibridi con la maggior parte degli uomini a uomo e gli altri sparsi a zona nell’area piccola.

Sono bravissimi in contropiede. Assolutamente situazione da evitare.

Forse la Germania è proprio questo: una grande nazione, fatta da superuomini che non conoscono corruzione, ma che poi possono arrivare alla ybrys del nazismo. Anche la Roma è capace di grandi cadute e grandi ripartenze. Sotto questo punto di vista, la partita col Bayer arriva al momento giusto. Non bastano 11 superuomini, serve l’Olimpico di superuomini. Daje Roma!

Giordano Sepi

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