Roma-Tolosa 0-1. Olympiakos. Coventry. Priorità.

Mi sembra che si può dire con buona certezza che Dybala non possa fare il falso 9. Non è semplicemente una sensazione, ma un ragionamento tattico approfondito: un falso 9 deve saper far alzare la squadra, spesso difendendo il possesso con il fisico. Paulo è un giocatore dalla qualità tecnica eccelsa, ma i difensori del Tolosa lo scaraventavano spesso a terra senza commettere fallo.

Voglio anch’io dare il mio caldo (anche perché in questi giorni fa un caldo luciferino) Bienvenido a Matias Soulé. Ha potenzialità devastanti. L’ho voluto mettere anche come ala sinistra in questa immagine proprio per darla vinta a lui e non continuare con le mie convinzioni che, spero, siano sbagliate. Lo possiamo provare come ala sinistra nelle prossime amichevoli contro l’Olympiakos e il Coventry.

Se invece potrà giocare solo come ala destra, spostando Dybala come trequartista centrale, ripeto che c’è bisogno di un mediano da battaglia come Bove o come Darboe, magari inserendo anche Le Fée come ala sinistra, che ha giocato bene contro il Kosice e potrebbe anche lui lottare a centrocampo per il recupero palla.

Giocando con uno tra Leandro e Bryan e uno tra Ebrima e Edoardo, è normale che il tenente Leandro o Bryan mandino in avanscoperta la giovane recluta. E’ giusto nella strategia calcistica come è giusto nella strategia di guerra. Poi però in guerra il risultato è che tanti giovani muoiono quando ancora avrebbero la maggior parte della vita davanti. A monte, la colpa di tutto ciò è di politici senza scrupoli che farebbero di tutto per difendere la loro vita privilegiata. Mentre un ventenne russo o ucraino o palestinese o israeliano muore al fronte, Netanyahu, Hamas e Putin hanno il loro pranzo di gala dove hanno anche l’inserviente che gli pulisce il culo. Questo è profondamente ingiusto.

Non parlo di Zelensky perché la scelta di rimanere a Kyiv quando era assediata, è stata una scelta eroica che rimarrà nella storia, ma allo stesso modo penso sia arrivato anche per lui il momento di mettersi al tavolo con la controparte.

In questo quadro mi ha fatto molto riflettere l’assassinio di Ismail Hanyieh. Non è morto un eroe. E’ morta una persona che diceva senza vergognarsi che era disposto a sacrificare la vita di tanti palestinesi per motivi politici, come leggiamo qui. Quindi non sono in lutto per lui. Lo sono di più per tutta la povera gente morta, compresi tanti bimbi, in questi mesi, senza che Hamas, Iran e Russia fossero sconvolte.

Allo stesso modo pare chiaro che Israele non aveva bisogno di tutte quelle vittime civili, ma poteva, fin da subito, uccidere i capi di Al Qassam, l’ala militare di Hamas. Questo porta alla vera decapitazione di Hamas.

L’impressione è che Hamas e l’estrema destra israeliana se ne fregano del popolo e possono prosperare solo se il loro nemico prospera. Però questo è contrario al benessere del popolo israeliano e palestinese che inizia con la pace e con la difesa della vita. Priorità.

Sabato alle 17 a Rieti e in diretta su DAZN, la Roma affronterà l’Olympiakos, storica rivale dei nostri fratelli del Panathinaikos, che in greco si può tradurre approssimativamente con “Tutti gli Ateniesi”. Se noi siamo molto vicini nell’etimo al Panathinaikos, così l’Olympiakos è molto vicino alla Lazio nel riferimento alle Olimpiadi.

Le Olimpiadi Parigi 2024 mi stanno piacendo molto fin dalla cerimonia d’apertura, simbolo della libertà illuminista e occidentale, differenziandosi da qualche retrogrado anche nostrano, in termini di diritti sul sesso. D’altronde anche Gesù Cristo era un libertario o qualcuno vuole “scagliare la prima pietra?”.

Non era scontato nemmeno che i giudizi non favorissero il paese ospitante come spesso successo. Illuminante la vittoria meritata nella boxe del danese Terteryan sul favoritissimo francese Traore. Ciò fa onore ai francesi rispetto a tanti altri paesi ospitanti le Olimpiadi e non ci rimette il medagliere dove la Francia è sorprendentemente alle prime posizioni.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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