Genoa – Roma 1-1

E’ inutile nascondersi, stavolta il sacrificio del capro espiatorio è doveroso, come sono state doverose e giuste le scuse a fine partita. Ricordo comunque che lo stesso De Rossi che in modo plateale e pazzo ha schiaffeggiato Lapadula, è lo stesso che si è preso gli sputi al termine di un Roma-Fiorentina 0-3, che sanciva l’eliminazione dall’Europa League, è lo stesso che ha segnato alla Juve il gol del pareggio, iniziando la rimonta di quella meravigliosa vittoria alla fine dell’anno scorso, è lo stesso di tanti gesti memorabili e invisibili tanto importanti per la squadra (spesso quando subiamo un gol è lui a prendere il pallone dalla rete per dare subito il segnale alla squadra che bisogna reagire) Sarebbe il caso di riconsiderare l’orgoglio, fattore accessorio e non necessariamente causale di questa situazione. Secondo la mentalità anglosassone che ha colonizzato anche l’Italia, l’orgoglio è un grande pregio. Secondo una corrente del cristianesimo, invece è un male. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Basti pensare a “Ritorno al futuro” quando alla domanda di sfida “Hai paura?”, Micheal J. Fox era portato sia ad imprese straordinarie, sia a terribile cadute. L’orgoglio è come uno slittino (colgo l’occasione per fare i complimenti a Kevin Fischnaller, augurandogli i migliori successi, dopo la vittoria a Winterburg di sabato): bisogna cercare di andare più veloci è possibile, però bisogna evitare i bordi e soprattutto di ribaltarsi. La Roma non si è ribaltata. Non è squalificata dal campionato. Non ha neppure perso, quando razionalmente questa era un’ipotesi molto verosimile. Ha toccato un bordo e ha perso velocità, ma può ancora lottare per le prime posizioni. Mancano 25 partite (per noi 26) e siamo in piena lotta sia per la zona Champions, sia per il primo posto. Abbiamo pareggiato non solo per colpa di DDR. La Roma ha giocato gran parte della partita sotto ritmo. Non ci lamentiamo se Dzeko non segna più: prima di tutto perchè fa un lavoro utilissimo per gli altri attaccanti (è merito anche del suo movimento il gol di El Shaarawi), in secondo luogo non riusciamo più a servirlo come prima. Dovremmo lanciare più spesso su di lui. In modo da dargli la possibilità di stoppare e tirare o fare la sponda per un suo compagno. E’ mancata a volte la scelta giusta, spesso andava fatto un passaggio in più. Infine un discorso va fatto sul VAR; a Cagliari, neanche vedendo il replay, l’arbitro è stato in grado di vedere il fuorigioco di Perisic e la carica su Rafael nel gol del 1-3 dell’Inter, mentre a noi al 90esimo manca un rigore su Defrel. Forse i romanisti hanno sbagliato, chiedendo il VAR per una trattenuta su Fazio e non per il fallo su Defrel. Nel complesso, registriamo l’ennesima svista post-VAR a favore dell’Inter e l’ennesimo mancato utilizzo per noi in un occasione che ci poteva favorire. Ma ora voltiamo subito pagina. Basta inutili polemiche: è andata come è andata. Adesso più determinazione, più concentrazione, più CUORE ma soprattutto più TESTA. Molti giocatori, oltre a DDR, ieri erano troppo nervosi in una partita in cui non c’era bisogno di esserlo. Si possono recuperare punti già nei prossimi week-end (la Juventus avrà Napoli, Inter e noi, il Napoli avrà la Juve, il Torino nello stadio Grande Torino e la Fiorentina, l’Inter avrà la Juve e la Lazio all’ultima giornata di andata). Possiamo mangiare come PAC MAN gli avversari. L’obiettivo è arrivare a Inter-Roma per giocarci o per difendere il primo posto e per riuscirci possiamo e dobbiamo vincerle tutte. Le prossime sfide in casa sono già fondamentali come lo SPAL in campionato e il Qarabag in Champions. Voglio vedere uno stadio pieno e urlante per sostenere i nostri giallorossi in queste difficili e importanti sfide. Daje Roma!

It is useless to hide, this time the sacrifice of the scapegoat is a must, as were right the apologies at the end of the game. I remember, however, that De Rossi himself who in a lazy and crazy manner slapped Lapadula, is the same that have brought the spits of pseudo-romanisti at the end of a Roma-Fiorentina 0-3, which sanctioned the elimination from the European League, is the same who scored Juve the goal of the draw, beginning with the return of that wonderful victory at the end of last year, is the same of many memorable and invisible gestures that are so important to the team (often when we suffer a goal is he to take the ball from the net to give the signal to the team that needs to react) It would be a good idea to reconsider pride, accessory factor and not necessarily causal to this situation. According to the Anglo-Saxon mentality that has also colonized Italy, pride is a great asset. According to a current of Christianity, however, it is a bad thing. Truth, as always, is in the middle. Just think of “Back to the Future” when in the challenge question “Are you afraid?” Micheal J. Fox was brought to both extraordinary actions and terrible falls. Pride is like a sled run (I take the opportunity to congratulate Kevin Fischnaller, wishing him the best results after winning in Winterburg on Saturday): you have to try to go as fast as possible, but you have to avoid the edges and above all to overturn. Rome did not turn over. It is not disqualified from the championship. He did not even lost, when rationally this was a very likely hypothesis. He touched a board and lost speed, but can still fight for the first positions. There are 25 games left (for us 26) and we are in the fight for both zone Champions League and the first place. We tied not only for DDR’s fault. Rome played much of the game under the rhythm. We don’t complain if Dzeko does not score anymore: first of all, because he does a very useful job for the other strikers (El Shaarawi’s goal is also thanks his movement, and secondly, we can no longer serve him as before). We should launch more often on him. In order to give him the ability to stop and shot or do the shore for one of his teammates. Sometimes the right choice was missed, often we mst make a pass more. Finally a speech should be made on the VAR; in Cagliari, not even seeing the replay, the referee was able to see Perisic’s offside and charge Rafael in Inter 1-3’s goal, while to us at the 90th there is no penalty on Defrel. Maybe the Romanisti were wrong, asking the VAR for a hold on Fazio and not for the foul on Defrel. In general, we record the umpteenth time post-VAR in favor of Inter and the other missed use for us on an occasion that could favor us. But now we turn to the page. Just useless controversy: it went as it went. Now more determination, more concentration, more HEART but above all HEAD. Many players in addition to DDR yesterday were too nervous in a game where there was no need to be. We can recover points already in the coming weekends (Juventus will have Napoli, Inter and us, Napoli will have Juve, Turin in the Grande Torino stadium and Fiorentina, Inter will have Juve and Lazio on the last match of first leg). We can eat as PAC MAN the opponents. The goal is to get to Inter-Roma to play or to defend the first place and to succeed we can and we must win them all. The upcoming home challenges are already as fundamental as the SPAL in the championship and the Qarabag in Champions. I want to see a full and screaming stage to support our giallorossi in these difficult and challenging challenges. Daje Roma!

Giordano Sepi

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