Inter – Roma 1-1

In altri tempi (e mi riferisco principalmente agli anni ’90) avremmo visto il pareggio a San Siro con l’Inter come un risultato positivo. In realtà per quanto fatto vedere negli ultimi anni dalla Roma a Milano (spesso vincente), per le mie aspettative e per come la partita si era sviluppata, mi aspettavo di più. Ci voleva una vittoria per ripartire dopo risultati deludenti e la pausa invernale. Non c’è stata. La partita è stata diversa tra il primo e il secondo tempo. Bene il primo tempo. Bene il pressing alto. Qualche volta sbagliamo la scelta più facile e migliore (soprattutto ElSha, all’inizio su palla rubata da Dzeko con il pressing alto: potrebbe passare indietro al Ninja per una facile conclusione e invece cerca Gerson davanti al portiere, poi in un’altra occasione tira alto e infine invece di passare facilmente a Florenzi sulla fascia, cerca un difficile assist a Dzeko), poi il Faraone sblocca la partita  e insieme a Alisson (stupendo autore dell’assist e bravo in diverse occasioni nel secondo tempo) è il migliore in campo. Non vorrei sembrare troppo duro con Stephan nell’aver sottolineato i suoi errori. Sulla sua fascia ha battuto spesso sia in fase difensiva che in fase offensiva Santon. Mi aspetto di più perchè lui può meritare l’etichetta di fuoriclasse, ma ancora deve dimostrarlo pienamente.

Nel secondo tempo partita solo difensiva. Giochiamo anche col 532. Forse troppo stanchi? Eppure dopo il pareggio attacchiamo molto. Iniziano a essere tante le partite dove passiamo in vantaggio, poi gestiamo difensivamente l’1-0, prendiamo il gol del pareggio e poi ci buttiamo in attacco troppo tardi. Perchè ci sediamo così tanto? E’ paura? Perchè probabilmente c’è stato sia il calo fisico, sia l’aspetto psicologico della paura, rafforzato dai segnali dell’allenatore che ha messo due difensori (Bruno Peres and Juan Jesus) al posto di un centrocampista e un attaccante (Gerson and El Shaarawi). A volte questa tattica funziona e fino al 41esimo stava funzionando anche ieri, grazie ai miracoli di Alisson e una serie di episodi fortunati. Ma in questi casi è richiesto che ogni tanto si spinga in contropiede. Va bene soffrire, ma se la partita sono venti minuti di occasioni dell’altra squadra, è nella logica delle cose che subiamo il gol. Alcuni giocatori hanno giocato bene: bene El Shaarawi (come già detto) sulla destra, miracoloso Alisson, bravo Gerson e bene Strootman come playmaker. Il Ninja in posizione più offensiva è un’ arma per il pressing alto. Nel complesso pareggio giusto per il nostro dominante primo tempo e perchè nel secondo loro hanno avuto parecchie occasioni. Ora testa alla Sampdoria. Con 14 punti di distacco dal Napoli e altre 3 squadre (Juventus, Lazio e Inter) tra noi e la vetta, sarebbe ridicolo parlare di scudetto. Dobbiamo puntare alla zona Champions, ma questi sono discorsi che interessano i giornalisti e noi tifosi. Come squadra dobbiamo pensare partita per partita, puntando sempre alla vittoria perchè questo le nostre capacità richiedono. Per ambiente e per squadra non è del tutto negativo che la nostra lotta sia retrocessa dallo scudetto alla zona Champions, in modo che saremo più concentrati per lo scontro con lo Shakhtar e se proseguiremo in Champions. Daje Roma!

In other times (and I refer mainly to the 90s) we would have seen the tie at San Siro with Inter as a positive result. In fact, as seen in the last few years from Roma to Milan (often winning), for my expectations and for how the game had developed, I expected more. It took a win to start again after disappointing results and the winter break. There was not. The match was different between the first and second half. Well the first time. Good pressing high. Sometimes we bring the wrong choice than the easier and better (especially ElSha, at the beginning on the ball stolen by Dzeko with the high pressure: could go back to the Ninja for an easy conclusion and instead seeks Gerson in front of the goalkeeper, then on another occasion shot high and finally instead of easily move to Florenzi on the side, looking for a difficult assist to Dzeko), then the Pharaoh unlocks the game and along with Alisson (wonderful author of the assist and good on several occasions in the second half) is the best in the field . I would not look too hard with Stephan in stressing his mistakes. On his wing he often beat Santon both in the defensive phase and in offensive phase. I expect more because he can deserve the champion’s label, but he still has to prove it fully.

In the second half only defensive match. We also play with the 532. Maybe too tired? But after the draw we attack a lot. We start to be many games where we go ahead, then we manage defensively 1-0, we take the equalizer and then throw ourselves in attack too late. Why do we sit so much? Is it scary? Because probably there was both the physical decline and the psychological aspect of fear, strengthened by the signals of the coach who put two defenders (Bruno Peres and Juan Jesus) in place of a midfielder and a forward (Gerson and El Shaarawi ). Sometimes this tactic works and until the 41st it was working yesterday, thanks to Alisson’s miracles and a series of lucky episodes. But in these cases it is required that sometimes it is pushed on the counter-attack. It’s okay to suffer, but if the game is twenty minutes of the other team’s chances, it is in the logic of the things we suffer the goal. Some players played well: good El Shaarawi (as mentioned above) on the right, miraculous Alisson, good Gerson and good Strootman as a playmaker. The Ninja in a more offensive position is a weapon for high pressure. Overall fair draw for our dominant first half and because in the second they have had several occasions. Now head to Sampdoria. With 14 points behind Napoli and 3 other teams (Juventus, Lazio and Inter) between us and the summit, it would be ridiculous to talk about the Scudetto. We must aim for the zone Champions League, but these are speeches that interest journalists and us fans. As a team we have to think game by game, always aiming for victory because this our skills require. For the environment and for the team it is not entirely negative that our fight is relegated from the Scudetto to the Champions League, so that we will be more focused for the match with Shakhtar and if we will continue in the Champions League. Daje Roma!

Giordano Sepi

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