L’avversario di giovedì: l’Istanbul Başakşehir. The opponent of thursday: the Istanbul Başakşehir

Costantinopoli. Bisanzio. Istanbul. La città dalle 3 storie diverse. Fondata col nome di Bisanzio, divenne la capitale dell’Impero Romano d’Oriente e chiamata quindi Costantinopoli dal nome dell’imperatore Costantino. Nel 1451, Costantinopoli venne conquistata dagli ottomani e da allora si chiama Istanbul. Prima pagana, poi cristiana e poi musulmana. Capitale di due imperi. Adesso non è la capitale della Turchia perché Ataturk (il padre della Turchia moderna) voleva tranquillizzare i vicini su possibili mire espansionistiche, ma è diventata una città europea moderna, liberale, bellissima (meravigliose la Moschea Blu e Santa Sofia) e piena di storia.

L’IB è in grande rimonta, seconda in classifica, in forma e motivata. Buruk schiera il 4141 che in fase offensiva diventa 4231. Okechukwu Azebuike è un giocatore grintoso, bravo nel recupero palla, ma non con un buon controllo palla. Possiamo facilmente rubargli pallone e guadagnare punizione. Topal è il playmaker. Caiçara (il terzino destro) è più offensivo di Clichy (il terzino sinistro), ma dobbiamo attaccare soprattutto sulla nostra destra, loro sinistra, perchè il francese non ha più il fiato di un tempo, specialmente se sulla stessa fascia dovesse esserci Arda Turan, che torna poco e non è bravissimo in fase difensiva. Al posto di Arda Turan, potrebbe giocare Aleksic, brava ala sinistra, bravo anche in fase difensiva, ma non è il giocatore più forte del mondo. Il nostro tezino destro può batterlo. In fase offensiva, il giocatore migliore è Visca che è l’ala destra: destro, veloce e dribblomane. Gulbrandsen è un attaccante più basso (1.74 m) di Crivelli, uomo d’area, potrebbero trovare più difficoltà a far salire la squadra con il norvegese rispetto al francese. Squadra forte, motivata e in forma, ma noi possiamo vincere.

Momento autoreferenziale e discorso sull’arbitro. Molto spesso mi sono trovato nella situazione di scegliere tra la mia coscienza e il mio successo personale. Ho scelto sempre la mia coscienza. A volte bisogna fare dei compromessi, ma è ingiusto principalmente nei confronti di noi stessi scegliere la strada più semplice e più sicura per il nostro successo, passando sopra ai nostri valori, alla Verità. E’ più importante il momento quando renderemo conto a Dio rispetto al proprio superiore. Il superiore di tutti è Dio. E’ superiore anche a Erdogan. E se il potere di Erdogan può influenzare le decisioni arbitrali, Dio lascia libertà di decisione, ma poi valuterà e trarrà le sue conclusioni. Per questo, se giovedì l’arbitro prenderà decisioni evidentemente sbagliate a favore dei turchi, si ricordi che Dio lo guarda, come guarda gli arbitri italiani e tutti noi. Erdogan può decidere per il futuro prossimo per l’arbitro, ma Dio deciderà per l’eternità.

In ogni caso, noi dobbiamo mettere in campo il massimo impegno. Sono sicuro che possiamo vincere. Daje Roma!


Constantinople. Byzantium. Istanbul. The city of 3 different histories. Founded with the name of Byzantium, it became the capital of the Eastern Roman Empire and was therefore called Constantinople by the name of Emperor Constantine. In 1451, Constantinople was conquered by the Ottomans and since then it has been called Istanbul. First pagan, then Christian and then Muslim. Capital of two empires. Now it is not the capital of Turkey because Ataturk (the father of modern Turkey) wanted to reassure neighbors about possible expansionist aims, but it has become a modern, liberal, beautiful European city (wonderful the Blue Mosque and Hagia Sophia) and full of history.

The IB is in great comeback, second in the standings, fit and motivated. Buruk lines up the 4141 which in the offensive phase becomes 4231. Okechucwu Azebuike is a gritty player, good at recovering the ball, but not with good ball control. We can easily steal the ball and earn free kicks. Topal is the playmaker. Caiçara (the right-back) is more offensive than Clichy (the left-back), but we must attack above all on our right, their left, because the French no longer has the breath of a time, especially if Arda Turan is on the same band, which he returns a little and is not very good on defense, instead of Arda Turan, Aleksic could play, good left wing, good also on defense, but he is not the strongest player in the world. Our right back can beat him. , the best player is Visca who is the right wing: right, fast and dribblomane. Gulbrandsen is a less tall striker (1.74 m) than Crivelli, box-man, they may find it more difficult to pick up the team with the Norwegian than to the French. Strong, motivated and fit team, but we can win.

Self-referential moment and speech about the referee. Very often I found myself in the situation of choosing between my conscience and my personal success. I have always chosen my conscience. Sometimes we have to make compromises, but it is unfair mainly to ourselves to choose the simplest and safest way for our success, passing over our values, over the Truth. The moment is more important when we are accountable to God than our superior. The superior of all is God. He is superior even than Erdogan. And if Erdogan’s power can influence referee decisions, God leaves freedom of decision, but then he will evaluate and draw his conclusions. For this reason, if on Thursday the referee makes obviously wrong decisions in favor of the Turks, remember that God looks at him, as he looks at the Italian referees and all of us. Erdogan can decide for the near future for the referee, but God will decide for eternity.

Anyway, we must put the maximum effort into play. I’m sure we can win. Daje Roma!
Giordano Sepi

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