Roma-Lazio 3-0
La Roma ha sfondato su tutti i fronti: coreografia, cori, in campo, sotto l’aspetto tattico, mentale ed emotivo. Ha ragione Sarri a dire che la Lazio non ha avuto la forza di riprendersi dopo il velocissimo gol di pisello di Tammy, il più veloce della storia dei derby: 56 secondi dal fischio d’inizio (veloce il gol, non il pisello). La Roma ha avuto più testa. L’Olimpico ha fatto il resto. Bellissima l’azione corale del 2-0 (doppietta di Abraham su assist di Karsdorp). Bellissima la punizione di Pellegrini che fissa il risultato sul 3-0. Tutti hanno giocato bene. In particolare, la nostra costruzione contro il pressing ha funzionato bene con Sergio molto attento in fase di recupero palla e Bryan che dirigeva l’orchestra, intervallando passaggi veloci e corti con lanci ariosi e lunghi. Bravo Mou a rimproverare gli olè a fine primo tempo per mantenere la concentrazione in una partita come il derby, spesso imprevedibile, e per il rispetto che bisogna sempre portare agli avversari (questo secondo motivo è stato sottolineato da Josè nel postpartita). Rispetto e concentrazione continuativa sono due caratteristiche significative della mentalità vincente. Quella che ci sta insegnando the Special One.
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Il Portogallo di José Mourinho potrebbe essere l’avversario nella finale di qualificazione per l’Italia, sempre se Macedonia del Nord e Turchia permettono. Di queste 4, i portoghesi hanno il tasso tecnico maggiore, ma l’Italia può giocare bene le sue carte, principalmente in virtù del nostro grande spirito agonistico.
La grande assente di queste qualificazione è la Russia, nel quadro delle tante punizioni che il mondo occidentale ha voluto sferrare contro la Russia per l’invasione in Ucraina. Un’invasione incomprensibile specialmente per i russi che vedono negli ucraini i loro fratelli culturali e religiosi: una pugnalata alle spalle da un fratello. Dovremo tutti essere più umili e portare più rispetto verso il nostro prossimo. Anche la Russia. Il rispetto che propugna Mourinho è motivo di crescita culturale, anche di cultura sportiva.
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L’unica eccezione è la lazio merda. I laziali non hanno mai avuto pietà per noi e sarebbe utopistico chiedere ora ai romanisti di andarci piano con le prese in giro. In generale però un atteggiamento più razionale verso i limitrofi, ad esempio quando acquistiamo ex-laziali, può portare giovamento a livello di qualità tecnica. Lazio merda. Daje Roma!
Giordano Sepi