L’avversario di domenica: il Sassuolo

“Arriva il compagno Ferrandini da Roma, togliamo l’immagine di Stalin” “Ah, per me può restare anche là”. Il compagno Ferrandini era un emiliano eletto come parlamentare nel PCI e, nonostante siamo nella fine degli anni ’50, nel periodo di Kruscev, del comunismo dal volto umano e del riposizionamento del PCI, ancora la base e parecchia parte dei capi sono legati al mito di Stalin. Tutto questo è descritto nel libro di fantasia “Il Comunista” di Guido Morselli, ma è molto attinente alla realtà di quel tempo. Il PCI doveva decidere se restare legato al mito di Stalin o seguire Kruscev e, più nello specifico, seguire una via propria che poi si concretizzerà nell’eurocomunismo di Berlinguer. Il quadro è comunque realistico del comunismo emiliano: un comunismo che miscela la salsa cubana delle balere, il mito di Stalin e dell’URSS, un sistema produttivo basato sulle cooperative con numeri da PIL cinese, una gastronomia eccellente, un welfare avanzato e un sistema educativo evoluto e visionario (in Emilia gli asili sono considerati universalmente i migliori del mondo) che ricordano il socialismo scandinavo. Adesso noi sappiamo che Stalin era un dittatore sanguinario, ma all’Emilia di quel tempo non interessava il politico, ma il simbolo: l’uomo che aveva sconfitto il nazismo come tanti partigiani emiliani avevano sconfitto il fascismo, come Stefano Bonaccini ha sconfitto ultimamente la Lega in quella regione. Per capire meglio quella zona dell’Emilia, si può vedere anche la saga di Don Camillo e Peppone di Guareschi e il film Novecento di Bernardo Bertolucci con tre giovanissimi Donald Sutherland, Gerard Depardieu e Robert De Niro. Oggi quella zona dell’Emilia, che poi è la provincia di Reggio Emilia e di Modena, è descritta perfettamente dal cantante Luciano Ligabue.

La città di Sassuolo è una piccola cittadina di quelle parti. Qualche anno fa, il club è stato comprato dalla famiglia Squinzi, che l’ha fatta diventare una squadra temibile, agguerrita e coraggiosa, comprando e ricostruendo anche il vecchio stadio della Reggiana (attualmente in Serie B) a Reggio Emilia, che è stato rinominato Mapei Stadium. Quest’ anno, il Sassuolo compie 100 anni.

De Zerbi schiera il 4231 che in fase difensiva diventa 433. Giocano spavaldi. Hanno l’atteggiamento un po’ sborone di quelle parti. Costruiscono da dietro palla al piede. Cercano il possesso della palla e la conquista del territorio. Vogliono comandare la partita. Sui corner marcano ibridi a zona con uno/due giocatori marcati a uomo. Corner da sfruttare o stare attenti al conseguente contropiede. I due difensori centrali (specialmente Ferrari) non sono molto bravi in costruzione. Se facciamo bene il pressing, possiamo fare parecchi goals. Giocano con ali a piede pervertito. Berardi è l’attaccante destro, ma è sinistro. In fase di costruzione aiuta il terzino destro (Toljan o Muldur) a uscire dal pressing, cercando principalmente la punizione a favore (come quando costruiscono a sinistra, cercando Boga). In fase offensiva dialogano Toljan-Berardi-Maxim Lopez per creare gioco. Berardi è pericoloso quando va verso il centro per tirare con il sinistro, ma è ancora più pericoloso quando rientra sul sinistro per crossare. In questa situazione può cercare il cambio di gioco, andando a trovare Boga (destro). Boga (l’attaccante sinistro) può cercare sia l’assist col sinistro (scelta che noi preferiamo), o il tiro a giro con il destro, con cui è pericoloso anche da posizioni molto difficili. Possono soffrire il pressing, soprattutto con Locatelli. Anche Djuricic è pericoloso, il trequartista, soprattutto quando parte da sinistra, col dribbling e il tiro di destro. Attenzione anche a Raspadori bravo con entrambi i piedi.

Vinceremo noi se sconfiggeremo il pressing con la nostra costruzione e se sconfiggeremo la loro costruzione con il nostro pressing. Partiamo favoriti. Sta a noi dimostrare che i bookmakers non si sbagliano. Daje Roma!

Giordano Sepi

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