Roma-Cagliari 1-0 e Lecce.
Non mi aspettavo un Cagliari così spavaldo che ha reiteratamente provato il pressing alto, ad ogni modo noi siamo stati bravi ad avere le nostre occasioni fino a sbloccarla col rigore di Sergio Oliveira. La decisione di Maggioni e l’esecuzione del portoghese sono state ineccepibili. Maggioni ha arbitrato in modo imparziale (non sempre un’ovvietà in Serie A, basta pensare all’arbitraggio di Chiffi in Milan-Roma 3-1), però nel primo tempo spezzava troppo il gioco, facendola sembrare per ritmi una partita di pallanuoto. Ricordiamoci che l’obiettivo è il ritmo alto di gioco della Premier e in questo devono collaborare anche gli arbitri.
Sergio Oliveira (benvienido!) è stato uno dei migliori in campo. Ottimo nella gestione dello score e del tempo, specialmente negli ultimi minuti quando ha chiesto di tenere palla invece di cercare il gol. E’ stato eccellente anche nel recupero palla. La Roma ha avuto molte occasioni per ammazzare la partita, ma non le ha sfruttate a dovere, trovando anche un bravissimo Cragno (migliore dei suoi). Poi come succede sempre nei melodrammi della Roma, il Cagliari ha avuto l’occasione per pareggiare con un buon cross di Zappa su cui Joao Pedro ha trovato Rui e la traversa. In generale, la fase difensiva è stata al 99,9% perfetta, con un’ottima partita di Mancini e Kumbulla (grandissimo). Anche Maitland-Niles ha giocato molto bene. Buon esordio per Keramitsis. Ci troviamo a -7 dal quarto posto, che per le nostre ambizioni e per le nostre qualità, deve essere il target.
Adesso il Cagliari tornerà in quella città bellissima, con quel mare meraviglioso. L’unico altro mare che può reggere il confronto è quello del Salento e proprio Lecce, la capitale del Salento, il punto più a est dell’Italia (non tutti sanno che Cagliari è più a sud di Lecce) sarà il nostro prossimo avversario negli ottavi di Coppa Italia. Lecce è anche un laboratorio musicale e culturale sempre in movimento con i Sud Sound System e gli Après la Classe che sono i maggiori rappresentanti del reggae salentino. Uniscono le tradizioni del Salento con l’apertura mentale verso tutte le etnie e tutte le culture. Come cantano i Sud Sound System: se nu te scierri mai delle radici ca tieni, rispetti puru quiddre delli paisi lontani! (se sei legato alle tue radici, rispetti pure quelle dei paesi lontani). Se hai una tradizione, una cultura forte, non hai paura delle contaminazioni.
L’accoglienza verso i migranti, tipica dei pugliesi e in particolare dei salentini, quel senso di fratellanza anche con popoli lontani appartiene storicamente all’impero romano, il primo regime a permettere la pratica di tutte le religioni. In questo, Roma era più evoluta dell’Europa medievale che chiudeva in ghetti gli Ebrei e faceva le crociate conto gli islamici.
Passiamo alla tattica.
Baroni schiera il 4231 che dovrebbe essere propositivo anche contro di noi (ma non ne sono sicuro).
Attaccano in particolare dalla loro destra con il dialogo Calabresi, Majer, Strefezza. Arturo Calabresi è figlio del famoso attore Paolo, grande romanista, ottimo terzino destro bravo in tutte le fasi, specialmente nella fase difensiva. Majer è l’uomo squadra, batte i corner, (essendo destro, da destra a uscire, e da sinistra verso la porta), bravissimo a organizzare il gioco e nei cross, specialmente quando si emancipa sul loro lato destro. Strefezza è ottimo negli assist. Ha già fatto 6 assist quest’anno in Serie B.
Sono pericolosi anche dal lato loro sinistro, nostro destro con Barreca che da giovanissimo fece un’ottima partita in Coppa Italia contro di noi con la maglia del Toro nel 17-18.
L’epicentro di tutti questi assist è Coda: grande attaccante, molta esperienza, più da Serie A che da Serie B, animale d’area vero, bravo sui cross e a far alzare la squadra (anche con le punizioni), quando i salentini sono sotto pressing. Stiamo attenti anche agli inserimenti di Gargiulo.
Marcano a uomo sui calci d’angolo
La fratellanza leccese e la tolleranza romanista ha un concetto in comune tra i tanti: l’altruismo. L’altruismo è un circolo virtuoso come l’egoismo è un circolo vizioso. Agire negativamente nei confronti dell’altro, come succede da settant’anni tra USA e Russia, non migliora i rapporti, ma li peggiora. Invece i gesti positivi, a prescindere da chi comincia, sono moltiplicatori di situazioni reciproche win-win. Anche nel calcio se si fa il ragionamento “Adesso tiro perché prima tu hai tirato” non si riuscirà mai a segnare, mentre “io faccio segnare te e tu fai segnare me” è una crescita scalare della squadra. Questo un po’ è mancato con il Cagliari e si deve vedere con il Lecce. Daje Roma!
Giordano Sepi