Toulouse-Roma 2-1. Partizani. Etica.

berlusconi e trump questione morale

L’Etica è una compagna di vita per molti. E’ trasversale geograficamente e politicamente, anche se spesso è meno presente nei paesi latini. E’ importante parlarne in questo momento. Quando la Roma cerca il sostegno nel rigore etico e professionale di José Mourinho e in Italia si parla di Ponte sullo Stretto, opera che costerebbe parecchi miliardi e che quindi potrebbe favorire la corruzione. Purtroppo quando si è fatta più forte la domanda morale, le battaglie etiche si sono sviluppate come una lotta per il potere, senza un vero cambiamento culturale.

L’etica è fondamentale anche nei calciatori individualmente. Ai quali domando sempre il massimo impegno. Ma è ingiusto adesso criticare esageratamente nei social, quando siamo ancora nella prestagione. Allo stesso tempo, la partita di Toulouse ci insegna che dobbiamo risolvere diversi problemi e possiamo giocare meglio.

Non mi sento di giudicare in modo completamente negativo la partita di Toulouse. E’ vero: abbiamo perso e ci sono parecchi problemi. Il più lampante è la costruzione contro il pressing. Forse la soluzione è che qualche profilo veloce a centrocampo (come Aouar e Bove) portino la palla invece di cercare il passaggio veloce. Allo stesso modo, le due mezzali devono essere più veloci nella fase di pressing per far sbagliare gli avversari.

La maschera continua a infastidire Mancini. Va messa a posto questa situazione prima dell’inizio del campionato. Ndicka ancora deve trovare la forma migliore e imparare gli automatismi difensivi. Male anche Smalling che ho più volte esaltato, specialmente sui cross dai lati. Bene Bove. In pratica l’unico centrocampista per trasformare l’azione da difensiva a offensiva (box to box). Bellissima la punizione di Paulo Dybala. Non sono così critico su Zalewski-Spina, anzi sotto l’aspetto dell’assist e parzialmente anche sul posizionamento difensivo, preferisco l’ex-giocatore (secondo i social) Leonardo.

Uno dei maggiori nemici dell’etica è l’ambizione che spesso passa sopra ai mal di stomaco morali. Un esempio sono i social. Questo concetto mi serve per fare la differenza tra chi vive un malessere quando la Roma perde e si sfoga e chi invece insulta i giocatori alla ricerca di facili apprezzamenti. E’ un comportamento veramente miserabile. Però, devo ammettere che i likes arrivano.

Forse è così che bisogna tifare. Mettere la foto del profilo col simbolo della Roma e poi buttare merda su tutto ciò che è la Roma. Forse è così che intendono il tifo i giovani. Ciò mi dispiace perché il tifo, la passione per un club è come l’etica un comportamento che dovrebbe essere puro. Non mi arrenderò mai a questa logica. E’ legittimo cercare il successo, ma non avrai mai il mio apprezzamento se lo fai alle spese della Roma.

L’integrità morale di José Mourinho è pura. Attraverso il suo rigore professionale sceglie gli uomini. Spero che i Friedkin rinnovino il suo contratto ancora per tanti anni. José Mourinho è il nostro condottiero. Chi allenerà la Roma nel 2024/25 è un problema che affronteremo più avanti. Adesso dobbiamo stare tutti compatti dietro al cavallo del nostro condottiero.

Etica come gioco di potere nella politica e nello sport. Abbiamo detto che abbiamo bisogno di interloquire nei palazzi di potere, ciò però non significa corrompere o farsi corrompere. Il sistema deve cambiare. Proprio per un fatto di sopravvivenza. Il problema della Serie A è la credibilità.

Le battaglie etiche in Italia partono tutte con una domanda di maggiore morale, ma poi si risolvono nei piani più alti con giochi di potere e conseguenti ribaltamenti che in realtà non cambiano niente. Cambiare tutto perché niente cambi come insegna il Gattopardo. Ciò è vero nella sfera politica dal fascismo a Tangentopoli ed è vero nel calcio come con Calciopoli nel 2006 che retrocesse la Juve, ma solo per mettere come Signora della Serie A l’Inter, continuando però con gli errori arbitrali che favorivano i più potenti.

Il vero vincitore dopo Tangentopoli fu Berlusconi, che era sceso in politica, preoccupato per le indagini giudiziarie e perché era venuto a mancare il suo referente e riferimento politico: Bettino Craxi. Sotto molti aspetti, Trump e Berlusconi sono molto simili. Sono molto ricchi e potenti e il loro lusso affascina tanta gente. Sono grandi comunicatori. Possiedono anche broadcasters (Berlusconi aveva Mediaset, Trump ha FOX) con cui possono fare propaganda.

Ci sono due differenze: 1) Trump è entrato in politica non per accuse giudiziarie, anche se forse aveva problemi finanziari. La mia impressione è che è guidato principalmente da ambizione di potere. 2) Ho sempre riconosciuto a Berlusconi educazione, savoir faire e gentilezza, mentre Trump ha toni più arrabbiati e in qualche modo arroganti.

Entrambi erano e sono grandi amici di Putin. Trump ha sempre rivendicato il periodo di pace della sua Presidenza grazie all’amicizia con Putin (a suo avviso), che ha messo in opposizione a Biden e alla guerra in Ucraina, ma la mia opinione è che USA, NATO e specialmente l’Europa non possono permettere l’umiliazione del diritto internazionale, in particolare ai confini dell’Europa. La mia previsione è che Putin sia finito politicamente, prima se ne accorge la Russia e meglio è per Lei.

Etica pura. L’Etica è una bellissima donna, che si porta bene i suoi anni, che non ama chi la usa per le proprie ambizioni di potere. L’Etica non ha né i colori di una bandiera politica, né quelli di una maglia da calcio, né quelli di una nazione. E’ trasversale come lo è la sua sorella brutta, la corruzione. Quando Robin Brooks, rappresentante di Goldman&Sachs, parla di esigenza di riforme strutturali per l’Italia, la prima e più importante riforma deve essere Etica. Questo è ciò che chiede il mondo all’Italia nel calcio, nella politica e nella società. Un processo già partito che io vedo ogni giorno nei giovani italiani.

La burocrazia non ha salvaguardato l’etica, anzi nei suoi cavilli si è insinuata come un virus la corruzione. Il problema infatti non è fare le leggi (tanto elogiate nell’ultimo articolo), ma evolvere la mentalità, la cultura dell’onestà. Questa non è un’opzione fra le altre, ma l’unica doverosa scelta che tanti italiani stanno facendo, come ho detto è un processo già in atto.

Violentata, stuprata, umiliata, offesa, conquistata, riconquistata e poi “liberata”, da turchi, austriaci, serbi, italiani, nazisti, fascisti e comunisti e poi Capitale per una notte di Roma, del grande Impero che tutti appacifica. A Tirana puoi trovare islamici, cristiani ortodossi, cattolici. Sono tutti nostri fratelli. Che hanno tifato insieme a noi per la Roma quel magico 25 maggio 2022.

Alla Kombatare Arena torneremo un anno e qualche mese dopo per affrontare l’ex-squadra dell’esercito albanese. Il Partizani. La più forte squadra di Albania. Sarei curioso di chiedere al nostro condottiero se il fatto di affrontare squadre non di livello altissimo sia una scelta ragionata. Ad ogni modo, dovremo mettere in campo tutto. Daje Roma!

Giordano Sepi

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