Al Shabab-Roma 1-2. Salernitana. Spirito di gruppo.
Simmetrico alla solitudine c’è il discorso dello spirito di gruppo. Del concetto di squadra. Di quando, per esempio nel calcio, tutti si muovono armoniosamente e in modo uniforme, come un videogioco in cui c’è solo una mente che comanda tutti i giocatori. Lo spirito di gruppo deve muovere tutto il mondo, che non ha più tempo da perdere in guerre sanguinarie e inutili, ma deve affrontare in modo multilaterale, plurale, ma alla fine con una sintesi le grandi sfide del XXI sec.: cambiamento climatico (è stato un gennaio fin troppo caldo), robotica, intelligenza artificiale, esplorazione dello spazio e in generale i progressi scientifici.
La trasferta in Arabia Saudita è stata importante dal punto di vista pubblicitario, commerciale, ma anche tecnico. Ci ha dato la possibilità di provare diversi giovani. Joao Costa ha segnato su cross di Zalewski. Golic, come difensore centrale, ha giocato molto bene. Bene anche Pisilli che avevamo già visto. Il solito gol di Romelu ha deciso la sfida. Ma non ci possiamo fermare. Dobbiamo trasferirci con lo studio a Salerno.
Filippo Inzaghi mette in campo il 433 (almeno contro il Genoa), che si può leggere anche come 4123 con buona fase difensiva e buon pressing. Attenzione ai primi 15 minuti perché loro partono forte.
La formazione prevista dalla Gazzetta dello Sport è leggermente diversa da quella che ha affrontato il Genoa. Daniliuc dovrebbe prendere il posto di Lovato con Gyomber spostato sul centrodestra. Il nuovo acquisto Zanoli al posto di Pierozzi. Kastanos, che è mancino e quindi può andare verso il centro per tirare anche da fuori, al posto di Tchaouna e Ikwuemesi al posto di Simy.
Attaccano principalmente sul loro lato sinistro con Bradaric e Candreva, ma possono attaccare anche dal loro lato destro con Pierozzi e Tchaouna, che è principalmente mancino quindi, dal loro lato destro, per il cross, torna indietro per crossare di sinistro.
In costruzione partono col 23 con Maggiore playmaker.
In fase di pressing, le mezzale (Martegani e Basic) vanno sui nostri mediani..
Quando l’azione si sviluppa sulle fasce, stiamo attenti alle loro mezzale che si inseriscono per il cross.
Sui corner difendono sia a uomo che a zona.
ATTENZIONE. Il 433 è stato usato solo nell’ultima partita. Di solito, Super Pippo schiera il 343.
Se nell’ultimo articolo abbiamo parlato della solitudine, specialmente in modo negativo, in questa partita ci vorrà spirito di gruppo per vincere. Comunicare. Muoversi collettivamente e in modo uniforme in tutte le fasi, in particolare nella fase difensiva e nello specifico nel pressing, alzando la difesa. Costruire con intelligenza e velocemente, con uno e due tocchi e specialmente con gli uomini che si liberano per il passaggio.
Allo stesso modo il mondo deve muoversi in modo uniforme. Viviamo in un mondo multilaterale, ma multilateralità non significa guerra. Può significare concerto di pensiero. Concerto di motivi. Tutti per la pace, i diritti e la democrazia.
La Roma che rappresenta il primo vagito della democrazia unita ai diritti. Che ha sempre significato tolleranza e apertura nei confronti di tutte le religioni. Di tutte le culture. Di tutti i popoli. E’ chiamata ad una trasferta difficile. Ospiti di una tifoseria calda e di una squadra disperata, il popolo romanista vuole la vittoria e dobbiamo portarla a casa. Daje Roma!
Giordano Sepi