Roma-Monza 4-0. Como. Crisi significa Rinascita.

Papà mi ripeteva sempre che le crisi sono il primo passo verso una crescita. Ad una rinascita. Anche in politica l’Europa ha sempre avuto bisogno di crisi per ripartire più forte. Essenziale adesso che si prospetta il pericolo del fascismo nel mondo. E anche in Curva Sud. Anche la Roma di Claudio Ranieri è uscita fuori dalla crisi ed è, per me, più forte della Roma che aveva preceduto il periodo nero del club.

Il Monza si è prestato molto gentilmente alla passeggiata della Roma sul cadavere demotivato e demoralizzato. Spero che i brianzoli ritrovino lo spirito battagliero che da sempre contraddistingue i lombardi. La mission di mantenere la categoria è molto ardua, ma sarebbe un peccato mortale non provarci.

La Roma ha dominato sotto l’aspetto del possesso cronometrico e territoriale. Abbiamo fatto tanta rotazione e chi ha giocato è stato bravo. I gol sono stati di Salemaekers (tiroaggiro meraviglioso), Eldor (grazie a un dribbling lungo e assist-cioccolatino di Soulé), Angelino (dopo una bella azione corale, col solito sinistro di collo sul palo lontano) e Cristante (su corner finalmente e migliore in campo anche per la gestione della partita).

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Con 8 vittorie e 4 pareggi nelle ultime 12 partite, siamo quindi di fronte alla Rinascita della Roma che ha tante buone carte in mano in UEL e per raggiungere l’Europa anche dalla Serie A. Anche la Champions. Mi limito quindi ai due punti di forza base da cui siamo partiti e che sono il primo motivo della nostra crescita.

Il primo punto base è consolidare la fase difensiva anche evitando i contropiedi: aspetto su cui siamo ancora troppo vulnerabili.

Il secondo punto base è il possesso palla e il conseguente dominio del campo: l’ideologia del nostro caro, grande, Daniele De Rossi (sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai). Il possesso palla non deve essere sterile, ma finalizzato al tiro.

Se in fase di costruzione il mediano, spalle alla porta avversaria, ha 3 metri di spazio rispetto all’avversario può girarsi e proporre gioco. Non per forza passare al portiere o al difensore, aumentando la pressione avversaria. Lo può avvertire anche un compagno.

Poi la costruzione dal basso non deve essere un dogma. L’evoluzione recente del calcio vede il pressing alto vincere spesso sulla costruzione. La costruzione può permettere contropiedi, ma spesso l’avversario ha il tempo per assestare la fase difensiva: è maggiore il rischio che si prende che il beneficio che se ne trae.

Non si deve mai escludere a priori il lancio sul centravanti. Poi Dovbyk (bravissimo in questa situazione) e Eldor (che sta migliorando molto sotto questo aspetto) devono essere bravi a lanciare l’azione di contrattacco.

Se la Rinascita del club è un fatto già assodato, non è così per la Curva Sud. Sono orgoglioso e grato alla Sud per le coreografie, la voce e la fatica che ci mettono per supportare il club, ma ieri con lo striscione ispirato a una canzone neofascista hanno fatto fare a tutti i romanisti una bella figura di merda. E badate: non è una delazione. Non è che li sto sputtanando. E’ un fatto evidente. Davanti a tutti.

Striscione dei Fedayn in occasione di una sfida di Coppa Italia nel 2003 contro la Lazio (poi vinta) per denunciare la presenza dei fascisti in Curva Sud.

La mia è una scoperta dell’acqua calda. E’ come se scoppia una bomba. Ci sono i morti e esclamo “Oh, regà, ce stanno i morti”. Non ho dato nessuna notizia nuova. Non sono l’unico a dire che abbiamo fatto una figura di merda colossale. Tanti romanisti che sono sinceramente antifascisti si stanno indignando e lo dicono. E non è indignazione a pagamento come ha detto “Il Romanista”.

Non credo che ci saranno grandi cambiamenti nella strategia della Sud, ma almeno, fratelli romanisti, rendetevi conto che ci stanno prendendo per il culo tutti. Anche tanti laziali che godono. Certi striscioni, certe canzoni e certi messaggi non li lanciate a nome di tutti i romanisti. Poi, a livello personale, potete essere ridicoli quanto vi pare.

Siamo in un momento di crisi anche per il mondo. Ultimamente il fatto più importante è l’onorevole mediazione di Trump tra Russia e Europa. Purtroppo gli USA stanno prendendo una posizione più vicina alla Russia che ai suoi storici alleati della NATO e poi l’attuale amministrazione USA ha qualche problema con il contatto con la realtà.

Se va bene al popolo americano, per me non c’è problema, ma se devi fare il mediatore devi riportare in modo esatto e dettagliato cifre, concessioni e richieste. Un problema non solo nei confronti dell’Europa, ma anche dei loro nuovi amici russi.

Trump dice “I russi accettano le truppe europee in Ucraina”. Arriva Peskov, portavoce di Putin, che dice “Non accetteremo mai truppe NATO in Ucraina”. Così la pace non si trova. Serve VERITA’.

L’Europa però sta reagendo. Bravi Macron e Starmer a mettere a disposizione truppe per l’Ucraina. Bene partire da un coordinamento industriale per creare in futuro un coordinamento della difesa e quindi verso un esercito. Dal momento di crisi sta nascendo qualcosa di buono. La Rinascita dell’Europa. Della visione di Altiero Spinelli.

Il paziente è morto ma non è grave. L’estrema destra sta prendendo forza in tutto il mondo. Sono stati sdoganati termini come deportazioni di massa anche con un significato quasi positivo. Sembra tornare di moda il saluto fascista. Almeno in America.

I neonazisti di AfD hanno preso il 20% in Germania e sono il secondo partito nella più grande potenza economica dell’Europa. Proprio come accadde 100 anni fa con Hitler. Bada. Va a finì che c’hanno ragione i fascisti della Sud. In realtà no. Serve una mobilitazione di massa non solo dei progressisti, ma anche dei moderati.

In Germania, c’è stata una grande reazione al pericolo dei nazisti. Grandi manifestazioni. La sinistra ha fatto complessivamente un buon risultato. Quello che ha perso la SPD è stato guadagnato dalla Linke.

La CDU ha vinto perché ha negato che si sarebbe alleata con l’AfD. Quella maggioranza silenziosa tanto vilipesa dalla sinistra negli anni 70 deve svegliarsi e indignarsi contro i nazifascisti (con buona pace de Il Romanista).

Adesso il cancelliere tedesco sarà il segretario della CDU, Friedrich Merz. Un altro punto importante a favore dell’Europa politica, su cui Merz ha detto vuole puntare. Una grande Germania per una grande nazione Europa. In Europa c’è una destra orgogliosamente antifascista ed europeista. In questi tempi, è un argine fondamentale. Anche in Italia e in Francia i partiti di destra devono prendere una posizione forte antifascista ed europeista.

Ma adesso la Roma deve pensare al Como e confermare il passo.

Se adesso ci aspettiamo un’altra scampagnata all’Olimpico contro il Como, siamo fuoristrada. Il Como è una squadra molto temibile che ha appena sconfitto il grande Napoli di Conte in casa. Ha diverse individualità di qualità. Un giovane allenatore che ha dietro grandi successi come centrocampista e che ha davanti altrettanto grandi successi come coach: Cesc Fabregas.

Cesc Fabregas ha schierato contro l’Atalanta il 3421 che poi in fase difensiva diventa 541 con gli esterni che fanno i terzini e i trequartisti che fanno i quarti di centrocampo.

Mentre al Dall’Ara, casa del Bologna,il Como ha giocato con il 4411 con Nico Paz dietro a Cutrone. Qui sembra un 442 con Diao pure più basso a Engelhardt, momentaneamente a uomo sull’attaccante bolognista.
Difendono a zona sui corner,
Costruiscono a W con il centro che è Caqueret, qui Caqueret porterà palla andando sul loro centrosinistra.

Perrone invece è il mediano per il recupero palla. In fase di costruzione fa passaggi precisi e semplici (come dovrebbe fare più spesso Pisilli), ma difficilmente particolarmente offensivi.

Sull’ala destra di solito c’è Assane Diao che è molto veloce in contropiede, mentre sull’ala sinistra c’è o Strefezza o Fadera, Strefrezza e Diao possono giocare indifferentemente su entrambe le fasce. Contro la Fiorentina, Diao era a sinistra con un’ottima prestazione e Strefezza a destra. Attenzione al centro a Cutrone e specialmente a Nico Paz che è un attaccante dal talento cristallino.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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