Roma-Juve 1-1. Lazio. La storia siamo noi.

E’ stata una partita molto combattuta con momenti favorevoli per la Juve (la prima mezzora e gli ultimi venti minuti) e per la Roma (gli ultimi dieci minuti del primo tempo e il primo quarto d’ora del secondo). Tudor ha ridato forza alla Juve e i bianconeri hanno giocato meglio di noi.

Noi bene col 442 nell’inizio del secondo tempo. La Roma ha avuto anche l’opportunità per i 3 punti. Ma in generale possiamo essere soddisfatti. Mi sembra posizionato male Mile sul gol di Locatelli del momentaneo vantaggio della Juve, ma il portierone romanista ha fatto diverse grandi parate (miracoloso su Nico Gonzalez di testa). Bene soprattutto Bryan a centrocampo. Complessivamente la Roma ha giocato bene. Decisivo Eldor per il pareggio.

31a Giornata Serie APrimo TempoSecondo TempoRisultato Finale
011
101

Se la Juve ha scritto pagine indelebili nel calcio italiano, la Roma rappresenta la Storia del mondo, prendendo il nome della città che ha contribuito maggiormente a costruire la storia e la cultura planetaria. La storia siamo noi canta il Romanista Francesco De Gregori.

La storia non si può cancellare canta in un verso di quella famosa canzone. Nessuno può cambiare la storia da solo. Nemmeno l’uomo più potente del mondo come il Presidente degli USA. La storia entra dalle porte. Dalle finestre. E’ fatta di fenomeni storici irreversibili e noi umani possiamo solo accompagnarla come una barca a vela che segue la corrente giusta. Uno di questi processi è la globalizzazione.

E’ per questo che i prossimi passi politici del resto del mondo sarà un mercato sempre più aperto. Tra Europa, India e Cina. La globalizzazione è un processo inarrestabile è un fatto talmente vero che anche Trump ha dovuto mettere una sospensione di 90 giorni sui dazi per tutto il mondo, tranne per la Cina, maggiore competitor economico. Saranno comunque guai in particolare per gli USA se poi partiranno alla fine dei 90 giorni e non troverà un accordo con la Cina.

La storia siamo noi. Siamo noi questo piatto di grano sotto al cielo. Adesso la Roma affronterà il derby. Una partita in cui i valori si azzerano. IL risultato spesso sovverte i pronostici. E’ necessario essere bilanciati per evitare contropiedi e concentrati per evitare errori elementari, spesso decisivi nel derby. In modo beffardo, l’assassino del derby come nei migliori gialli è spesso quello che non ti aspetti.

Baroni mette in campo la Lazio con il 4231.

La Lazio di Baroni è molto camaleontica. Può difendere con tutti i 10 uomini di campo e attaccare con 8, quindi compresi i terzini.

Qui vediamo la Lazio con la storica maglia gialla della finale di Coppa Coppe vinta col Maiorca (2-1). in questo caso in casa dell’Atalanta. La formazione in fase difensiva è con un centrocampista difensivo (Belahyane), 4 centrocampisti più avanzati (dal basso verso l’alto Isaksen, Dele-Bashiru, Rovella e Zaccagni) e una punta (Dia)

Rovella è meglio di Guendouzi (che dovrebbe giocare contro di noi al posto di Belahyane) nella costruzione di gioco, ma peggiore nel recupero palla e nell’inserimento in fase offensiva.

Noi principalmente dobbiamo pensare a evitare i contropiedi delle veloci ali, come Isaksen e Zaccagni, e di Dele-Bashiru, che spesso fa la punta accanto a Castellanos (o Dia) in fase di pressing e d’attacco.

Difendono a zona sui corner.

Hanno 22 titolari. Spesso gli uomini in panchina all’inizio della partita, risolvono gli scontri. 16 gol dai subentrati.

Nelle vicinanze del compleanno del nostro eterno Capitano, Agostino Di Bartolomei. Spero che questa coreografia di un derby vincente sia di buon auspicio.

Stiamo concentrati. Evitiamo errori elementari, contropiedi e porteremo a casa la vittoria. Daje Roma!

Giordano Sepi

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