Roma-Bodø/Glimt 2-2 e Venezia.

Quando vinci, festeggi, quando perdi o pareggi, impari. Il primo aspetto importante è che la Roma non può fare a meno delle cosiddette riserve: Borja, Bove, Calafiori, Darboe, Diawara, El Shaarawi, Felix, Kumbulla, Villar e Zalewski sono necessari al buon successo della squadra. Quelli che hanno giocato di questi ieri, tranne Darboe e Zalewski, e mi riferisco a Borja, El Shaarawi (migliore in campo e autore di uno splendido gol: a palla de foco) e Villar hanno giocato benissimo. Calafiori, Darboe, Diawara e Zalewski sono giovani e stanno passando un periodo di bassi, ma lo Special One sa meglio di me che i giovani passano periodi di alti e di bassi, ma poi sono quelli che diventano campioni e ti portano le vittorie prestigiose (ricordiamoci che due giovanissimi come Santon e Balotelli hanno vinto il triplete con Mourinho).

Anche Zaniolo non sta passando un periodo bellissimo. Sullo 0-0 poteva servire Abraham davanti la porta vuota e invece ha tentato, come sempre, di portarsi la palla sul sinistro. Gli avversari hanno capito questo movimento e deve cercare qualche alternativa per risultare meno prevedibile.

In generale abbiamo sbagliato troppi cross, in particolare con Karsdorp e infatti quando abbiamo crossato bene è arrivato il gol del pareggio finale di Ibanez.

La salida (uscita) Lavolpiana (dal nome dell’allenatore sudamericano che l’ha inventata) con il mediano (o playmaker) che si mette tra i centrali.

La salida lavolpiana. Lo schieramento iniziale con il 3421 con Cristante centrale difensivo è andato benissimo in fase di costruzione. I meravigliosi lanci di Cristante servivano perfettamente Karsdorp, poi però nella fase difensiva venivamo bucati e ci sono stati i due gol di Solbakken e Botheim. La costruzione la possiamo fare anche col 3421, poi però quando facciamo la fase difensiva Cristante deve fare il centrocampista e Mancini e Ibanez fanno i difensori centrali in un 4231. Per la posizione di terzino sinistro, darei un’ulteriore chance a Calafiori che ha giocato un’ottima stagione nel 20/21 e a cui dobbiamo dare fiducia più per il suo talento che per un discorso sentimentale. Lo stesso discorso è valido per Darboe, Diawara e Zalewski. Cristante non è adatto a fare il centrale difensivo. Pellegrini non è adatto a fare il mediano. Ibanez non è adatto a fare il terzino sinistro (forse il terzino destro sì). Queste sono le mie osservazioni, poi è giusto che Mourinho, che è un grande allenatore (e ricordiamocelo), decida nella massima libertà.

La salida lavolpiana la vedremo anche da parte del Venezia (con il 4312 che diventa 3412), che sarà il nostro prossimo avversario.

Se, per me, Roma è la città più bella del mondo, molti pensano che questo onore spetti a Venezia. Venezia ha monumenti straordinari e si respira magia per le sue vie come nella splendida Piazza San Marco, in particolare a Carnevale. Ci andai da bambino e già sapevo di Piazza San Marco. Camminavo per una via stretta con una mano a papà e una mano a mamma in mezzo alla folla. Adesso vedrai qualcosa di unico. Mi disse mio padre. Ma niente mi poteva preparare alla meraviglia di Piazza San Marco, conseguenza di uscire da un vicolo e vedere la maestosità della Piazza, dei tanti monumenti e specialmente per la Basilica di San Marco. Un’emozione che vale sempre. Come lo Stadio Olimpico. Come probabilmente era piazza San Pietro prima della costruzione di Via della Conciliazione.

Se si parla di Venezia, specialmente in questo periodo con la COP26 dove l’ambiente è in cima all’agenda mondiale, si deve parlare del cambiamento climatico. Se tempo fa gli scienziati ci avvertivano che era possibile questo cambiamento, adesso lo stiamo vivendo e le previsioni per il futuro sono disastrose. Dobbiamo tutti fare qualcosa. Dalla raccolta differenziata fatta bene, al non sprecare acqua, all’acquisto di auto meno inquinanti, ma sicuramente il governo e in generale i governi mondiali ci devono dare una mano. Come dicevo, le previsioni sono disastrose. Il surriscaldamento del globo porta allo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento delle acque e quindi anche la splendida Venezia, rubata alle acque, potrebbe un giorno scomparire e diventare una leggenda come la fantomatica Atlantide. Anche lo stadio Penzo. sull’isola di Sant’Elena è rubato al mare. Si raggiunge in traghetto come pochi stadi al mondo. Nato nel 1913, è un piccolo gioiello.

Lo stadio Penzo di Venezia visto dal drone, in volo su Sant'Elena - La  Nuova di Venezia Venezia

I giovani sono la nostra speranza. Aperti mentalmente al confronto con nuove culture, ai movimenti LGBTQ+, sono in prima linea nella lotta contro l’inquinamento con il movimento di Greta Thunberg, Frydays for future (perché tutti i venerdì lei scioperava per il clima). Ma è un problema talmente evidente e preoccupante che anche i più importanti governi del mondo sono allarmati (anche grazie all’opera del nostro intelligente Premier, Mario Draghi). Governi che poi però fanno tante promesse senza agire realmente (come dice Greta “Sono solo bla, bla, bla”). E’ importante che il mondo agisca e agisca in fretta, favorendo lo sviluppo della green economy. Green Economy che ha un grosso alleato nella tecnologia. Come questa fantastica invenzione islandese che trasforma l’anidride carbonica in carbonato di calcio, ossia roccia.

Paolo Zanetti mette in campo il 4312. Fanno pressing asfissiante con gli attaccanti che vanno a pressare i terzini e Aramu che va a pressare i centrali difensivi.

Il pressing del Venezia.

La costruzione. Il playmaker è o Busio (più bravo nella costruzione e meno nella fase difensiva) o Ampadu (più bravo nella fase difensiva). Fanno la salida lavolpiana con Busio o Ampadu o Crngoj che si mettono tra Ceccaroni e Caldara e con lo schieramento che diventa temporaneamente 3412. Sotto pressione, possono cercare anche Henry direttamente. Sarà importante quindi che Ibanez o Mancini vincano in questa situazione.

La costruzione del Venezia.

La fase offensiva. Stiamo attenti a Okereke. E’ molto forte in particolare quando parte dal lato sinistro e poi con la palla al piede va verso il centro per tirare di destro a giro o forte. Il trequartista è Aramu: sinistro e molto bravo nella fase offensiva, principalmente con il tiro. Preferisce giocare al centro. La prima punta è Henry. E’ un animale d’area. Bravissimo sui cross, in particolare dal fondo.

Marcano a uomo sui calci d’angolo.

Il vento può essere un fattore. Se è a favore, mi sento di suggerire il tiro da lontano.

E’ la partita giusta per trovare una buona alchimia. E’ necessario vincere. Daje Roma!

Giordano Sepi

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