Sheriff-Roma 1-2. Toro. L’orgoglio.
Non abbiamo giocato molto bene. Nel primo tempo sbagliavamo troppo, in particolare nella condotta della gara, dove a noi era richiesto dominio e possesso palla continuato e invece eravamo lenti e sbagliavamo ogni due o tre passaggi. Molto casuale il gol del vantaggio scaturito da una punizione di Paredes. 0-1. Durante i primi minuti del secondo tempo continuiamo a essere molto fallosi nella conduzione di gioco, non nel senso di parecchie punizioni per gli sceriffi, ma nel senso di tanti errori tecnici. Arriva così il gol del pareggio dello Sheriff sugli sviluppi di un corner. 1-1.
La svolta della partita arriva con i cambi. Bove, Dybala e Spinazzola fanno cambiare il passo alla Roma. Così andiamo a segno con il bel gol di Lukaku dopo uno scambio veloce tra Dybala e Cristante. 1-2. Il resto della partita è finalmente una buona gestione del possesso.
Siamo quindi a 3 punti come lo Slavia che ha battuto a Ginevra il Servette 0-2. Prevedo che questo girone sarà una lotta principalmente con lo Slavia per il primo posto. In generale, penso che le squadre italiane in Europa siano più competitive anche perché la Serie A ha diverse buone squadre emergenti come il Torino.
Gli sceriffi hanno mostrato il grande orgoglio dei nazionalisti filorussi. Andremo ad affrontare domenica un’altra squadra che fa dell’orgoglio un punto di forza. Il Toro ha scritto pagine importanti della Storia del calcio italiano. Consapevoli di questa eredità, i torinisti mettono tutto in campo.
Allo stesso modo, la Roma ha una grande eredità da portare avanti. Nello specifico come squadra di calcio prestigiosa e in generale come rappresentante dell’Impero che più ha influenzato il mondo attuale. Noi siamo responsabili delle radici della civiltà, dello stato di diritto, dell’arte, della cultura, del rispetto e della fratellanza tra i popoli.
L’attuale Unione Europea è un unicum nella storia dell’uomo perché è un unione consapevole e libera degli stati per la pace mondiale e l’evoluzione dell’essere umano. Il capostipite dell’Unione Europea è l’Impero Romano. Dobbiamo essere orgogliosi e mettere il nostro orgoglio in campo.
Juric mette in campo il 3421 di pressing, ripartenze e contropiede. Giocano principalmente uomo su uomo. Questa non è solo una scelta tattica, ma anche motivazionale, perché dire a ognuno “Tu devi vincere il duello con questo” ti esalta e più forte è la tua controparte, più sei portato a giocare bene. Non escludo che possano giocare col 352.
Costruiscono direttamente con Vanja o Buongiorno, ma anche Ricci e Ilic sono capaci nella costruzione, oltre che nel recupero palla. Se i centrocampisti centrali sono coperti, di solito la scelta è braccetto per esterno per punta…
…Ma se soffrono profondamente il pressing, Vanja va direttamente al rinvio, specialmente da rimessa dal fondo. In questo caso, si mettono col 334 con Bellanova e trequartisti all’altezza del centravanti. (Qui il Toro è in bianco a Salerno).
Quando sono loro che fanno pressing, andranno coi trequartisti a pressare sui braccetti e i loro esterni sui nostri, difendendo uomo su uomo, quindi sarà importante vincere i duelli, andare in dribbling e specialmente i triangoli. Se riusciremo a superare questa fase palla a terra, potremo trovarli scoperti dall’altra parte.
Radonjic e Vlasic sono due slavi stilosi. Bravi con entrambi i piedi. Pericolosi PRINCIPALMENTE quando partono da sinistra, ma anche da destra. Usufruiscono spesso della sponda di Zapata o Sanabria, mentre Pellegri ha più l’attitudine della ricerca del tiro. Zapata è un maestro spalle alla porta. In questa situazione spesso si gira per cercare il tiro.
Sui corner in fase offensiva, se dovesse giocare Linetty, li batterà lui, con un uomo in area piccola e gli altri a cercare il terzo tempo. Sono molto bravi in questa fase.
Su punizione da cross, difendono a zona molto alti.
Difendono a zona sui corner.
Ho studiato il Toro col 3421, ma con noi penso che giocheranno col 352 con Radonjic e Zapata davanti. Sarà una guerra tra passati gloriosi, di dignità, di raro orgoglio fondato su radici profonde. Andremo a casa di una squadra dalla grande qualità, storicamente forte in difesa. Porteremo con noi la Storia di Roma, l’Impero Romano. Dovremo dimostrarci degni di tale ricchezza. Daje Roma!
Giordano Sepi