Milan-Roma 3-1. Verona. José e Daniele. L’etica e l’emozione.

Nonostante ci tenga tanto al discorso sull’etica, in particolare nel campo politico e sociale, stavolta dobbiamo turarci il naso. Quello che sta uscendo fuori è che molti giocatori erano contrari a Mourinho. Così si possono spiegare le prestazioni insufficienti (come quella di San Siro). Quindi non è che “Poverini, non ce la fanno” come giustificava Mourinho, cercando di difendere i giocatori, ma loro non mettevano l’impegno necessario. Quindi come etica obiettiva, la scelta giusta sarebbe dare un calcio in culo a tutti i congiurati. Se invece parliamo dell’etica del Romanista, dovremo sostenere il nuovo allenatore e i giocatori. A maggior ragione che il nuovo allenatore è Daniele De Rossi. Uno di noi.

Tra svendere 10/15 giocatori o solo esonerare l’allenatore, un club, che è anche un’azienda e ha un importante aspetto economico, può soltanto esonerare l’allenatore. Poi, per i Romanisti, la Roma non rappresenta semplicemente un’azienda, ma dei principi, degli ideali, ma è anche vero che, parlando realisticamente, anche i Romanisti devono capire che la Roma è anche un’azienda che deve osservare il bilancio e in generale le regole economiche

Poi io sarò sempre grato a José in primis per tutte le emozioni, la fatica, il sofferenza, il dispendio emotivo in generale che ci ha messo, anche rimettendoci fisicamente e psicologicamente e solo secondariamente per il successo in Conference. Proverò sempre affetto e gratitudine per Mourinho per questi fattori. Guarderò le partite delle sue squadre con simpatia, senza rancore, come con un ex-fidanzata con cui hai vissuto momenti belli e ricordi solo quelli e magari non i brutti momenti del divorzio o come una persona cara che la morte ti ha portato via e capisci quanto aveva ragione quando ti rimproverava e ricordi i momenti felici insieme a lei o a lui., dimenticando l’ultimo periodo della malattia Poi, è un dato di fatto, questa settimana le nostre strade si dividono.

La Roma ha dimostrato problemi in tutte le fasi anche nella partita col Milan: difensiva, costruzione, pressing alto e offensiva. Io voglio soffermarmi per il momento solo su due fasi: l’attacco e il pressing alto.

  1. In attacco spesso la sensazione è che non sappiamo cosa fare col pallone. Giriamo intorno all’area e poi o tiriamo da fuori (male) o andiamo al cross (spesso sbagliato).
  2. Quando andiamo in pressing, siamo troppo lunghi e scollati, con 5 uomini in pressing con l’unico in grado di recuperare palla che è Bove e i difensori troppo indietro che lasciano un buco che dà la possibilità agli avversari di superare il nostro pressing facilmente.

Poi noi non ci dobbiamo sentire costretti a fare il pressing (che io nel mio piccolo consiglio), si vincono le partite anche senza fare pressing, con una fase difensiva compatta e resiliente. Ricordiamoci però che, se il pressing non è collettivo e la squadra non è corta, non è una forza, ma una debolezza.

La scelta di Daniele De Rossi, se può sembrare una scelta paracula come ho sentito dire da alcuni per l’amore che i romanisti provano per lui, è sicuramente ciò che era giusto da fare. Daniele è uno di noi. E’ uno da Curva Sud. Da Olimpico. Sarà come avere un Ultrà in panchina. Per lui, è una grande occasione e adesso dovremo sostenerlo lui e i giocatori, anche perché non sappiamo cos’è successo nello spogliatoio. Mourinho è un grande, in particolare nella comunicazione. Sa vendere bene il suo prodotto, specialmente se stesso. Questo sempre tenendo presente che Mourinho, per me, rimane un romanista e gli vorrò per sempre bene. Adesso dovremo supportare Daniele e i suoi ragazzi nelle prossime partite, a partire dalla partita dell’Olimpico contro il Verona.

L’Hellas Verona di Baroni gioca con il 4231 e verrà all’Olimpico principalmente per difendersi, ma non disdegnerà il gioco verticale.

In fase difensiva si mettono col 4141 con uno tra Hongla o Duda, che a seconda della posizione della palla, sale all’altezza dei trequartisti (foto).

Anche in fase di pressing si mettono col 4141, con uno dei due mediani che sale per pressare sulla costruzione o anche entrambi (2 foto).

In fase di costruzione si mettono col 24 o col 23, ma anche con Hongla o Duda in mezzo ai centrali per fare la salida lavolpiana (foto).

Sui corner, difendono a zona.

I due mediani sono completamente diversi dalle partite che ho visionato perché Hongla è stato ceduto al Granada e Duda è squalificato. Poi l’atteggiamento tattico sarà comunque molto simile. I due nuovi mediani dovrebbero essere Serdar e Folorunsho. Il primo sarà il costruttore più attivo, il secondo è maggiormente da inserimento in zona d’attacco.

Il terzino più pericoloso è Doig sulla loro sinistra, nostra destra. L’attaccante più prolifico è Ngonge sulla loro destra, nostra sinistra. L’attaccante belga è mancino, come Suslov. Mboula è principalmente destro, ma può usare anche il sinistro.

Djuric è bravissimo nel gioco aereo anche per far uscire la squadra dal pressing. Sui calci piazzati da cross stiamo attenti anche all’altissimo Dawidowicz, che generalmente sente molto la partita contro di noi e tende a cercare di influenzare l’arbitro.

La Roma non è solo un’azienda, è libertà e pace. E’ pace di tutto il mondo. Sono i diritti di tutti. E’ il rispetto per tutte le religioni. Per tutti gli orientamenti sessuali quando sono consensuali. Per tutti i colori della pelle e dell’anima. E ancora adesso, come scrissi una volta, le mie parole sono sempre troppo poco per descrivere ciò che rappresenta Roma. Con Daniele in panchina e 15/16 giocatori finalmente motivati, l’Olimpico dovrà suonare la carica con ancora più forza di quanto faceva con Mourinho contro il Verona. Daje Roma!

Giordano Sepi

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