Roma-Cagliari 4-0. Inter. Sconfiggere la paura.

Partita col pensiero a Gigi Riva e Giacomo Losi. Giacomo non era romano, come Gigi non era sardo, ma si innamorò della Roma, meritando il soprannome di Core de Roma. Vinse una Coppa delle Fiere e una Coppa Italia. Simile per il ruolo, le caratteristiche tecniche e l’amore per la Roma a Daniele De Rossi ed Edoardo Bove, che poi lunedì scorso non ha giocato, ma, come vedremo, sarà fondamentale con l’Inter.

Una partita in cui dovremo sconfiggere prima di tutto il loro nome. La paura che evoca il nome Internazionale Milano e poi gli 11 in campo (anyway molto validi). Allo stesso modo, prego i governanti di Israele, Palestina, Russia e Ucraina di non aver paura di dare fiducia al vicino. Di iniziare una tregua e un conseguente dialogo. Di non aver paura della pace.

Sul piano tecnico poco da dire sulla partita contro i cagliaritani. La Roma ha segnato prima dello scadere del primo minuto con Pellegrini. Ha raddoppiato con una bellissima azione conclusa da Dybala. Il terzo gol è arrivato su rigore segnato da Paulo. Obiettivamente dubbio, ma indifferente per il risultato. Infine il gol di Hujsen di testa su angolo.

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La sensazione è che il lavoro psicologico di autostima e la tattica coraggiosa di Daniele De Rossi stiano funzionando. Difficile pensare che contro l’Inter potremo dominare per tutta la partita come contro il Cagliari, ma questo atteggiamento offensivo sarà quello giusto.

L’Internazionale Milano di Simone Inzaghi gioca col 352 adattato all’avversario.

Possono attaccare e fare possesso nella tua metà campo (come con la Juve) o possono fare spesso fase difensiva col 532 (come a casa della Fiorentina). Qui l’Inter è in arancione contro i Viola.

In fase di pressing sono molto attive le due punte (in particolare Lautaro Martinez) e le due mezzale (con Mkhi e Barella molto aggressivi anche su difensori centrali e terzini).

Lautaro Martinez è il loro attaccante migliore. Dovremo studiare una gabbia per lui, specialmente per non farlo partire in velocità. Massima attenzione anche su Marcos Thuram.

Difendono a uomo sui corner anche con le cattive maniere con 3 uomini a zona.

Sono pericolosi in particolare sulla loro sinistra con la velocità e il sinistro preciso di Di Marco, ma dovremo stare attenti anche a Mkhi, la mezzala più offensiva, che deve “essere la ragazza” di Edoardo Bove. Come mi disse un compagno delle elementari di un bimbo avversario forte. Dopodiché io gli stavo addosso anche quando attaccavamo e lui stufo “Ma mi marchi anche quando attaccate?”. Magari non così. Sicuramente Edoardo deve pensare alla fase difensiva in generale perché non stiamo parlando di una partita tra bimbi, ma di una tra due delle più forti squadre della Serie A. Qui vediamo un inserimento insidioso di Mkhi su lancio lungo nel girone d’andata.

Abbiamo detto che come la Roma non deve avere paura dell’Inter allo stesso mondo le varie parti in guerra non devono avere paura della pace, della fiducia. Poi è giusto che la NATO e l’Ucraina si prendano le loro precauzioni, visto che hanno a che fare con un interlocutore come la Russia che, senza una guida univoca, ha un comportamento ambiguo.

Servono diversi mediatori che abbiano la funzione di padri che mettono d’accordo due bimbi. Come gli USA per Israele e il Qatar per Hamas. Come in un futuro, spero prossimo, lo può essere la Turchia tra Russia e Ucraina.

Anche la Roma non può essere incosciente della forza dell’Inter, ma sono sicuro che, se affronteremo l’Inter con a fianco l’Olimpico con coraggio, potremo portare a casa il prestigioso scalpo dell’Inter. Daje Roma!

Giordano Sepi

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