Roma-Athletic Bilbao 2-1. Empoli. In extremis.
Vittoria all’ultimo secondo del recupero, ma complessivamente il giudizio mio sulla prestazione era già positivo. La Roma ha affrontato un club nobile (mai retrocesso in Liga come solo Barcellona e Real Madrid), una squadra forte come l’Athletic Bilbao.
La Roma ha dominato a lunghi tratti nel primo tempo e nel secondo tempo, sempre con concentrazione anche sulla fase difensiva, vista la qualità dell’avversario. Loro sono poi passati in vantaggio da corner con Inaki Williams, noi però in quel momento abbiamo aumentato le marce. E’ arrivato il gol del sempre magico Angelino, il cartellino rosso per Yaray Alvarez e il lieto fine di una partita che è sembrata un romanzo con Eldor che trova l’angolino sul palo lontano.

Com’era doverosa la presa di distanza davanti ad uno striscione di una canzone fascista, sono adesso doverosi da parte mia i complimenti ai Romanisti. L’idea è nata dal tifo organizzato, ma la produzione è stata per la maggior parte di tante famiglie romaniste. Il risultato è quello spettacolo con decine di migliaia di bandiere con la scelta precisa delle tonalità giuste. Rosso pompeiano e giallo ocra. Sangue e Oro. Lo spettacolo è stato perfetto. La squadra non poteva non vincere.
Andata Ottavi UEL | Primo Tempo | Secondo Tempo | Risultato Finale |
![]() | 0 | 2 | 2 |
![]() | 0 | 1 | 1 |
Adesso andremo a Empoli contro una piccola della Serie A che ha fatto tanti dispetti alle grandi e ha raggiunto la semifinale di Coppa Italia, eliminando Fiorentina e Juve fuori casa ai rigori. Massima attenzione.

In fase difensiva le ali fanno i sesti in difesa.



Il playmaker è Grassi, ma anche Henderson è bravo in fase di costruzione.
Come la Roma ha vinto giovedì in extremis, anche l’Europa all’ultimo momento si sta dotando di un coordinamento unitario, con gli USA che non garantiscono più la loro copertura paterna.
Ma se vogliamo fare questo passo, dobbiamo essere perentori. 1) Escludere l’Ungheria dall’Europa che non ha senso la sua presenza perché non condivide i nostri valori di democrazia e libertà. 2) Togliere il totem dell’unanimità nelle decisioni per essere più veloci nell’agire in situazione di crisi, come in questo caso. 3) Iniziare e finire velocemente un percorso per cui non esistono 26 eserciti scollegati, ma un unico esercito europeo, finanziato con il debito comune europeo (e quindi iniziare a parlare seriamente anche di fiscalità europea) e in questo modo razionalizzando e diminuendo la spesa bellica.
La vittoria della Roma è arrivata all’ultimo respiro. Il coordinamento della difesa europea è arrivato in un momento di emergenza. Ma la costruzione che c’è stato dietro di entrambi i fatti è stata lunga, studiata e faticata. Adesso la Roma andrà a Empoli e l’Europa deve cesellare questo lavoro della Difesa Unitaria. Daje Roma!
Giordano Sepi