Betis-Roma 1-1 e Samp.

La sensazione è la stessa dell’andata e del prepartita: siamo superiori. Loro hanno vinto all’andata grazie a un gol completamente casuale. Anche al ritorno gli dice culo. Infatti, passano in vantaggio con Canales (1-0). Il gol arriva con una deviazione molto sfortunata di Ibanez. Bravi poi noi in particolare nel secondo tempo a pareggiarla con carattere e personalità. Mady Camara è decisivo nell’assist a Belotti a porta vuota. Camara è un ottimo giocatore, ma troppo anarchico nella tattica. Parte mezzala e poi sta sull’ala destra, spesso opera da seconda punta, costringendo Pelle a tornare indietro, però la sua abnegazione va premiata con più spazio. Bene tutta la squadra con Abraham che sta crescendo partita dopo partita. La Roma ha dimostrato personalità e qualità. Sta crescendo. Il fondamento di questa crescita è l’amicizia che si sta sviluppando in tutto il gruppo.

Mady sta per servire l’assist al Gallo per l’1-1.

Ricordiamoci che il Betis è un’ottima squadra che si avvia a vincere il girone. Data la situazione della classifica (Betis 10, Ludo 7, Roma 4, HJK 1), La Roma deve vincere per forza le prossime 2 partite con HJK e Ludo, in particolare l’ultima all’Olimpico con le aquile di Razgrad. Ma adesso dobbiamo pensare alla Sampdoria.

Parlando della Samp, la prima persona che mi viene in mente non è una persona famosa, ma un bravo sindacalista, un grande amico di mio padre e un appassionato tifoso blucerchiato: Gianni Alioti. Quando mio padre era presidente dell’ISCOS (un’associazione no-profit della CISL per i paesi in via di sviluppo) si occupò del Brasile nel primo periodo democratico. Fare sindacato significa spesso anche fare politica e così mio padre e Gianni aiutarono il Partido do Trabajadores (Partito dei Lavoratori) a crescere e diventarono grandi amici di Lula.

Lula divenne presidente e fece riforme importantissime contro la fame, per salvare i ninos de rua, contro la povertà in generale, per incrementare l’alfabetizzazione e la ricchezza del Brasile. E’ sotto Lula che il Brasile diventa una potenza mondiale e insieme a Russia, Cina, India e Sudafrica (i famosi BRICS) diventa un polo emergente della politica e dell’economia.

Purtroppo il successo porta spesso invidia e rancore anche all’interno del tuo stesso partito. Così è successo a Lula, costretto a ritirarsi dalla vita politica, accusato di colpe vergognose di corruzione come nel periodo della dittatura era costretto al carcere. Anzi, i brasiliani arrivarono a fare un revisionismo della dittatura attraverso Bolsonaro.

Bolsonaro si è trovato ad affrontare un problema difficile come il COVID, ma l’ha affrontato nel modo peggiore, negando la sua pericolosità, portando centinaia di migliaia di brasiliani a morire per sottovalutazione della malattia, mentre nel frattempo GIUSTAMENTE Lula veniva scagionato da tutte le accuse.

Adesso Lula e Bolsonaro si affronteranno per il ballottaggio per la presidenza in Brasile e io spero che Lula vinca. Sarebbe una vittoria per il Brasile destinato a rinascere dopo tanti anni bui nella politica, nell’economia e nel calcio. Sarebbe una vittoria per il mondo che vedrebbe salvaguardato il suo polmone verde, martoriato dagli incendi permessi da Bolsonaro.

Quando morì mio padre, Gianni Alioti scrisse una bellissima lettera che ricordava la loro amicizia. Tuttora, Gianni è un mio punto di riferimento nella politica. La storia dell’amicizia tra mio padre e lui è stata una storia bellissima, fatta di sconfitte e tante, bellissime vittorie. Poi sicuramente se lui lunedì sera sarà un po’ abbacchiato per il risultato della Samp, non posso che esserne felice.

Stankovic dovrebbe partire col 4141, ma non escludo a priori che possa passare al 4312.

Con il 4312, la mezzala va a pressare l’esterno nostro, con i difensori centrali pressati dagli attaccanti e il trequartista che pressa i nostri mediani.

Dejan Stankovic è un buon allenatore come tanti di quella fantastica Lazio fine 900-inizio 2000 come Simeone, Simone Inzaghi, Mihajlovic, Nesta, Roberto Mancini, Sergio Conceiçao. Sicuramente sentirà la rivalità con noi e vorrà giocarci uno scherzetto. Di solito, le sue squadre hanno un atteggiamento offensivo, verticale, tanto aggressivo quanto lui è motivatore, sanguigno e iracondo, però poi c’è da vedere se sarà più prudente contro una squadra con la qualità più alta come noi e se noi riusciremo a chiuderli, a prescindere dal loro piano tattico, grazie alla nostra migliore tecnica,

Escono dal pressing avversario con il terzino (Bereszynski o Augello) che passa all’ala (Leris o Sabiri). Djuricic, schierato come come centrocampista offensivo centrale nel 4312 o come centrocampista offensivo di centrosinistra nel 4141, dà una mano per uscire dal pressing e in fase offensiva chiede spesso il dai e vai (attenzione!).

Spesso preferiamo l’egoismo all’altruismo, ma poi viviamo male e nemmeno raggiungiamo i nostri obiettivi, invece l’altruismo di Mady che serve al Gallo il gol dell’1-1, la storia della bella amicizia tra papà, Gianni e Lula e lo spirito di gruppo che si sta creando nella Roma dimostrano che l’atteggiamento positivo verso l’altro non solo ci fa vivere meglio ma ci rende persone migliori e ci porta alla vittoria finale. Daje Roma!

Giordano Sepi

ps. Ammettere che la Lazio di fine anni ’90 era una grande squadra non significa che sono diventato laziale, ma rientra in quel discorso fatto anche su Twitter sulla serenità di giudizio necessaria per essere più obiettivo e più attinente alla realtà nei miei articoli.

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