Roma-Inter 2-4. Feyenoord. Calcio e politica con razionalità.

Note negative e note positive nella partita. L’annotazione più importante, che è positiva, è che finalmente abbiamo giocato a viso aperto contro un avversario forte, probabilmente la più forte squadra italiana.

Stavamo perdendo per un gol di Acerbi su cui Rui Patricio ha grandi responsabilità. Siamo passati in vantaggio con Mancini e ElSha e infine abbiamo perso perché nei primi venti minuti del secondo tempo eravamo un po’ fuori partita. E’ arrivato il gol di Marcos Thuram. L’autorete di Angelino con l’assenza irresponsabile dei due centrali e infine il gol di Bastoni a fine partita con la Roma che attaccava disperatamente. Anche qui Rui Patricio, a mio modo di vedere, poteva fare meglio.

La sensazione è che però la Roma ha avuto ad un certo punto la possibilità di vincerla. I nostri ragazzi ci hanno creduto. Ci hanno messo l’anima. Ha fatto bene la Curva Sud a rendergli tributo. Poi era una partita da tripla. Potevamo vincere e alla fine abbiamo perso. Daniele l’ha preparata bene. L’unico piccolo errore che posso sottolineare è aver messo Bove sul 2-3 e non sul 2-1. Quando i buoi sono scappati dalla stalla, è inutile chiuderla.

Sicuramente mi aspetto da Rui Patricio ben altre prestazioni. Forse è il caso di provare Svilar al suo posto a Rotterdam. Ma il giudizio più importante è quello di Daniele che vede tutto in allenamento.

Altra nota negativa è, a mio modo di vedere, Leandro Paredes. Troppo lento nella distribuzione di gioco. Spesso parte col girotondo e nella migliore delle ipotesi perdiamo ritmo, nella peggiore perdiamo palla. Bisogna essere più veloce nello sviluppo del gioco. Un problema di cui siamo tutti responsabili. Non solo Leandro. Lavorare, lavorare, lavorare.

A bilanciare queste note negative, voglio ricordare una nota positiva come la prestazione di Lorenzo Pellegrini, più offensivo di Bove (ottimo assist per il gol del momentaneo 2-1 di ElSha) e in grado anche di far quel lavoro di recupero palla, su cui Edoardo è bravissimo.

Il giorno dopo Roma-Inter è scomparso Alberto Mandolesi, grande mente e timbro di voce inconfondibile a fianco alla Roma. Una narrazione spesso nel dettaglio tecnico, ma comunque non nascondendo una fedeltà assoluta al Romanismo.

Arne Slot, che l’anno scorso con il Feyenoord ha vinto il campionato dei Paesi Bassi, schiera il 4231…

… In particolare in fase di pressing con Stengs, il trequartista centrale, (qui Van Der Belt attualmente infortunato) che attacca sui difensori centrali insieme a Gimenez,

ma possono andare in pressing anche con i due mediani, in particolare con Wieffer…

… Mentre Zerrouki è il vero costruttore di gioco. Possono costruire anche con Geertruda in posizione centrale, da playmaker (il terzino destro è pericoloso in avanti e un po’ difettoso in difesa, il che consiglia un’ala sinistra difensiva a Rotterdam e una offensiva a Roma), e con Van Den Belt che copre la fascia destra (ma contro di noi giocherà o Jahanbakhsh o Minteh).

In fase difensiva, l’attaccante sinistro (Nieuwkoop in questo caso, ma può essere anche Jahanbakhsh o Minteh) si abbassa molto ad aiutare in difesa e diventa quasi 4411 con Van Den Belt (ma contro di noi giocherà Stengs trequartista centrale) dietro a Gimenez. Non escludo che anche l’attaccante sinistro (Paixao) faccia lo stesso.

Qui vediamo la struttura molto compatta e corta del loro 4231, specialmente ci dobbiamo focalizzare sul triangolo di centrocampo con vertici bassi Wieffer e Zerrouki e Timber più offensivo, che al momento dovrebbe essere infortunato. Sarà importante in questo caso lanciare al di là di questa linea difensiva così alta. Teniamo bene in conto che il portiere Wellenreuther esce spesso dalla porta in queste situazioni. (qui il Feyenoord è in nero).

In attacco sono bravi coi cross dalla fascia su cui devono stare attenti i nostri difensori centrali, in particolare su Gimenez (di piede mancino), e col tiro da fuori, in particolare con Wieffer. E’ una situazione che dobbiamo concedere e su cui Rui Patricio (o Svilar) deve essere pronto.

Torniamo quindi al De Kuip, la casa del Feyenoord, prestigioso tempio del calcio di una nobile del calcio mondiale. Finora siamo usciti sempre vincitori dallo scontro con loro. Sbagliamo se pensiamo che i nostri avversari si siano sentiti sfortunati. Sono in cerca di vendetta. Arriveranno furiosi. E se perderanno e li riaffronteremo, torneranno ancora più furiosi.

E’ per questo che noi dovremo affrontarli con coraggio, ma in particolare dobbiamo contrastare la loro furia con la nostra razionalità. Saremo in uno stadio bollente. Ci stanno preparando l’inferno. Quindi è fondamentale la testa, l’intelligenza, la concentrazione, la calma dei forti. In una parola: la Ragione.

Anche in politica, se partiamo dal concetto che i governanti devono cercare di far vivere nel modo migliore possibile il proprio popolo, ci accorgiamo che la base per un popolo felice è la pace. Questo vale per Netanyahu e gli israeliani. Questo vale per Putin e la Russia.

Se invece pensiamo con malizia che a Netanyahu e Putin non interessa il benessere del loro popolo, ma solo il potere e il proseguimento del loro potere, allora questa situazione di guerra di Israele e Russia ci sembra normale, ma allora il popolo israeliano e russo si devono ribellare a questi personaggi semplicemente attaccati alla poltrona, anche a costo di far morire tanta gente.

Per questo, la razionalità (o lo spirito di sopravvivenza, se preferite) dovrebbe suggerire a questi potenti guerrafondai di preferire la pace.

La sconfitta di sabato mi è piaciuta per il nostro atteggiamento coraggioso. Ora dobbiamo incamerare la lezione e giocare allo stesso modo col Feyenoord, che proverà a schiacciarci in difesa. Con la ragione e con i nostri attaccanti veloci, possiamo bucarli in contropiede. Daje Roma!

Giordano Sepi

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