Feye-Roma 1-1. Frosinone.

Abbiamo affrontato il Feyenoord in modo diverso dalle scorse volte, spesso comandando la partita anche al de Kuip, condito da un tifo infernale. Dopo diversi tentativi nostri e altri loro, è arrivato il gol del Feyenoord, dove noi siamo stati un po’ distratti sulla marcatura di Paixao, autore del loro momentaneo vantaggio.

Se nel primo tempo forse giochiamo meglio noi, nel secondo giocano meglio loro, costringendoci spesso alla mera fase difensiva. Allo stesso modo del primo tempo, segna chi gioca peggio, stavolta noi con preciso cross di Spinazzola per la testa (o la spalla?) di Romelu. 1-1. Poi ci chiudiamo in difesa e sappiamo resistere ai loro attacchi, trovando un buon pareggio a Rotterdam.

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Torniamo in Italia con la certezza che non dobbiamo rimontare e ci spetta il più facile (facile?) compito della semplice vittoria all’Olimpico. A casa nostra. Ma come ho fatto intendere non sarà facile per niente e ci vorrà il contributo di tutti i tifosi romanisti. L’unico dubbio tattico è se è giusto che Paulo torni così indietro nella gestione palla, ma è anche vero che poi lui prende palla e inizia un passing game con Pelle e Lukaku che spesso porta all’occasione. Questo è un tema che possiamo sviluppare.

In generale fare una questione di vita o di morte per una partita è sbagliato. E’ sbagliato per i professionisti, figuriamoci per noi semplici tifosi. E’ per questo che invito Daniele a usare toni un po’ meno epici. Non è giusto in particolare per se stesso. Poi lo sappiamo che per lui è importante questa opportunità della Roma, ma assolutamente non DEVE dare la vita.

Non perché il calcio, le partite non siano una faccenda seria. Anche per me le partite sono un aspetto serio. Spesso mi ricordo i periodi della mia vita a seconda delle partite che c’erano in quel periodo. Ma il calcio, le partite sono un evento completamente aleatorio su cui nessuno ha potere e che spesso vanno in un certo modo non per colpa nostra. Basta un rimpallo in un certo modo. E la vita mia o la vita di Daniele non si può basare su un rimpallo.

Poi è bello quello che dice. E’ bello che vedo finalmente i giocatori dare l’anima come fanno SEMPRE i tifosi. Però anche meno. Poi sarei l’uomo più felice del mondo se Daniele vincesse l’EL o arrivasse quarto e il prossimo anno lo scudetto (grattatevi i gioielli). Sono l’uomo più felice del mondo quando la Roma vince un trofeo, ancora di più se come allenatore avessimo Daniele. Un figlio di Roma. Un fratello di sangue.

Badate bene: questo è un consiglio personale per Daniele, come se fossi un suo fratello maggiore (quello un po’ scemo), ma comunque mi aspetto il massimo impegno in generale da tutti e in particolare da chi scende in campo. Poi. a mio avviso se dici ad esempio a Paulo “Oggi divertiti” lui fa passare il pallone in mezzo alle orecchie ai difensori e ti porta a casa da solo la vittoria. Mia personale sensazione che può essere anche sbagliata.

Quello che vorrei evitare è altri casi tipo Agostino Di Bartolomei. Agostino ha segnato la storia della Roma come Daniele. La Roma è qualcosa che ti entra nelle ossa, nelle vene. Anche se tanti studiosi hanno dichiarato che il suo suicidio non è legato alla Roma, c’è quella tremenda coincidenza della data del 30 maggio. Quindi è normale supporre così. Ma questa è stata una sconfitta per me personalmente peggiore della finale di Coppa Campioni, specialmente pensando a suo figlio Luca. Poi ripeto: tutti nel mondo Roma devono dare il massimo per la Roma, per quello che rappresenta nella storia, nella cultura e ancora nella società di oggi.

Ora vedremo con il Frosinone.

Il Frosinone di Di Francesco spesso gioca col 433 che più nel dettaglio è il 4123 (Qui in bianco da vedere da destra verso sinistra).

Possono mettersi anche col 4231 con Soulé dietro a Kaio Jorge…

… E poi in fase difensiva pronta al recupero palla con gli avanti si mettono col 442.

Anche con il pressing si mettono col 442 che diventa il 424 con i terzini marcati dalle loro ali, infatti con la Fiorentina hanno schierato il 442. Contro il Verona hanno giocato con due centrocampisti come Gelli e Brescianini nel ruolo dei terzini. Contro la Fiorentina, Di Francesco ha sostituito Brescianini con Valeri nel ruolo di terzini sinistro.

Sono molto pericolosi sui calci piazzati da cross, anche con schemi ad hoc tipo la spizzata sul primo palo come assist di Barrenechea. La chiave del gioco di Di Francesco sono le mezzale (che poi era il suo ruolo da calciatore) che portano la palla in fase offensiva e si inseriscono sulle imbucate e sui cross dalle fasce.

I giocatori più pericolosi in fase offensiva sono due giovani juventini in prestito come Kaio Jorge e Soulè. Quest’ultimo è mancino. Al suo posto potrebbe giocare Demba Seck. Anche lui mancino. Poi loro hanno un centrocampista per cui sono omosessuale che è la mezzala, Mazzitelli.

Sui corner in difesa si mettono a zona.

In costruzione si mettono col 23 in quest’occasione con al centro Mazzitelli col numero 36, (<3)…

… Di solito dovrebbe essere Barrenechea.

Daje Roma!

Giordano Sepi

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