Frosinone-Roma 0-3. Feyenoord. Comunicare salverà il mondo.

InnanziTotti voglio fare i complimenti al Frosinone che ha giocato con coraggio e spesso ci ha messo sotto nel primo tempo, in particolare col pressing sulla nostra costruzione da rimessa da fondo. In questa occasione, è stato fondamentale Paredes, quando si abbassava. Migliore in campo anche per come ha segnato il rigore del definitivo 0-3. E’ importante che anche Cristante sia più pulito in questa fase. Un altro che ha salvato il risultato nel primo tempo è stato Svilar. Miracoloso in qualche intervento. Poi, alla fine del primo tempo, è arrivata la discesa e il tiro a giro vincenti di Hujsen. 0-1

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Due osservazioni per migliorare la fase d’attacco. 1) Va bene se a volte Romelu torna indietro per fare la sponda, mentre gli altri attaccanti si inseriscono, ma deve migliorare nel passaggio, più veloce e non sempre solo verso dietro. Può funzionare tutto meglio se il giocatore libero lo chiama. 2) Nel secondo tempo, prima del gol di Azmoun, abbiamo tirato diverse volte da fuori quando potevamo cercare il compagno libero (ElSha poteva passare a Pellegrini e Azmoun a ElSha). Anche qui è fondamentale la comunicazione. Poi da un tiro da fuori di Cristante e respinta di Turati è arrivato il tap-in gol di Azmoun. 0-2

La comunicazione e nello specifico l’extrapass (traslando il significato, anche i passaggi sono un tipo di comunicazione) sarà fondamentale all’Olimpico contro il Feyenoord, visto che loro hanno un gran portiere come Wellenreuther. Abbiamo collezionato un paio di clean sheet (Cagliari e Frosinone) in Serie A, se riusciremo a fare una perfetta fase difensiva, poi potremo colpirli, anche in situazioni di pseudo-contropiede, in particolare se sapremo costruire bene contro il loro pressing e la difesa alta. In particolare, il nostro giocatore chiave è Lorenzo Pellegrini che deve lavorare nel pressing e nel recupero palla a centrocampo. E’ fondamentale comunicare anche in difesa.

Oltre alla tattica dell’andata che era già molto approfondita, l’unica nota da aggiungere è se giocasse Timber al posto di Stengs. Timber è più bravo nel recupero palla e ha più esperienza ad alti livelli. Stengs ha un potenziale offensivo molto alto. Vediamo cosa decidere il loro bravo allenatore, Arne Slot.

Ultima nota sulla partita di Frosinone sono le scuse di Sardar Azmoun, il nostro Principe di Persia almeno per nobiltà d’animo, dopo il gol. Dobbiamo sempre portare rispetto per gli avversari, poi è comprensibile anche la reazione provocatoria di Hujsen dopo il primo gol. Dopo i tanti fischi che gli hanno riservato i tifosi frusinati.

Anche il nostro allenatore, Daniele De Rossi, fa dell’empatia e della comunicazione una forza. Siamo sulla strada giusta sia tatticamente che psicologicamente.

Durante il mio studio universitario della comunicazione, mi insegnarono che la comunicazione era nata con una bugia. Per me, si sbagliavano. Quella era la falsa narrazione. E quanti esempi abbiamo oggi!? La comunicazione è un termine alto che viene dal greco, dai primi vagiti del cristianesimo. Da comunicare deriva comunione come sacramento cattolico e come concetto. E’ per questo che comunicare salverà il mondo. Il dialogo tra diversi, tra opposti, porta alla pace. E quanto ha bisogno di pace il nostro povero mondo?

Il primo grande comunicatore fu Filippide quando corse da Maratona a Atene per comunicare (appunto!) la vittoria dei greci sui persiani. Era l’eterna lotta tra Oriente e Occidente. Anche allora tra un esercito potente e imperialista e forze libere democratiche come adesso succede tra Russia e Ucraina.

Parlando di comunicazione, come ha ricordato ieri Bono Vox, non si può non parlare del fatto che Putin non citava Alexei Navalny. Era un pericolo così grande Navalny da farlo morire in un gulag? Perché di questo si tratta. Sinceramente penso che sia un grande problema per Putin il fatto che Navalny sia morto proprio alla vigilia delle farlocche elezioni in Russia. Stanno uscendo fuori tutte le metastasi di questo potere incancrenito. E i falchi come Medvedev e Petrushev si devono rendere conto che non possono vincere la guerra in Ucraina e, allo stesso tempo, non possono tenere in prigionia il loro popolo ancora per lungo tempo.

E’ ora che i potenti di Russia e di Ucraina si mettano intorno ad un tavolo e inizino a comunicare. A parlare. Si dovrà partire da una regola. Non è una pace imposta dalla Russia all’Ucraina. Non è una pace imposta dall’Ucraina alla Russia. L’Ucraina deve accettare l’attuale situazione con Donetsk e Luhansk che diventeranno russe. Ma, allo stesso tempo, la Russia non può pretendere che l’Ucraina non abbia richieste. Comunicare è scambio. Se l’Ucraina intende entrare nella NATO e nell’UE, deve essere libera di farlo, anche se alla Russia non va bene.

In questo senso è una buona notizia che finalmente (FINALMENTE!) i governanti europei si siano resi conto che c’è bisogno di un esercito europeo, anche perché gli USA con Trump non potrebbero essere un alleato così affidabile. Anche qui tutto è basato sulla comunicazione. L’esercito europeo deve essere autonomo nel quadro mondiale e muoversi per la pace e la democrazia: in Ucraina, in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo, di cui ho parlato recentemente su Twitter, e in Palestina.

Anche Netanyahu tanto bravo a comunicare con i suoi elettori deve saper comunicare con i palestinesi. Quello che sta facendo l’esercito israeliano ai palestinesi è un genocidio simile a quello che fece Hitler con gli ebrei negli anni ’30 del secolo scorso, come ha detto giustamente il Presidente del Brasile, Lula. La storia si ripete. Se fosse già operativo l’esercito europeo poteva giocare un ruolo importante in questo contesto. Meglio tardi che mai.

L’Europa è la figlia dell’Impero Romano e Roma vuole essere all’altezza della sua grande Storia, senza uccidere nessuno, nel modo più pacifico, più intelligente possibile: col calcio. Partiamo dal Feyenoord. Fondamentale comunicare. Daje Roma!

Giordano Sepi

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