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Cremonese-Roma 2-1 e Juve. Dio non ci chiederà se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili. Rosario Livatino. Il primo problema dell’Italia e della Serie A è la mancanza di credibilità.

A caldo, mi è sembrata una partita condizionata dalle decisioni arbitrali. Poi ho visto tutti gli episodi con la lente d’ingrandimento. Il gol iniziale loro è regolare con Valeri che tocca praticamente con l’ascella il pallone e poi gran botta di Tsadjout. Lascio a voi il giudizio. La Roma poi pareggia con Spina che dimostra sempre di più di essere in ottima forma, ma poi viene beffata dal rigore di Ciofani. Come si vede da quest’altra immagine non è fuorigioco di Okereke, precedente al fallo di Rui Patricio che ha causato il rigore. Sta di fatto che allo Zini, ieri, non c’era un clima sano, visto che anche Mourinho è stato apostrofato dal quarto uomo, Serra, con “Ti stanno prendendo tutti per il culo”. Veramente molto poco professionale. In ogni caso, stiamo parlando dell’ennesima partita giocata al di sotto delle nostre potenzialità contro la Cremonese, che vince meritatamente. E’ normale che una squadra abbia alti e bassi. E’ normale anche che un tifoso normodotato si esalti dopo il Salisburgo e si deprima dopo la Cremonese, ma non siamo né una manica di pippe, né la squadra più forte che il mondo ha visto mai. Se riusciremo ad avere un po’ di equilibrio nei giudizi, capiremo meglio il calcio e saremo più credibili. Sicuramente la credibilità non ce la può insegnare la Juve: nostro prossimo avversario all’Olimpico. Questo è Paratici, recente direttore sportivo della Juve che ha ammesso candidamente in una telefonata, facente parte dell’inchiesta Prisma sulla Juve, di aver orchestrato anche la campagna acquisti di altre squadre. Questo colora di tenebra i 9 scudetti della Juve. Se il direttore sportivo della Juve faceva anche le altre campagne acquisti, come possiamo essere sicuri sulle partite contro queste squadre? Si va così a configurare un sistema in cui la Juventus era (o […]
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